Fine di “You”. Cosa lasciano le 5 stagioni della Serie TV?

L'Addio a Joe Goldberg, pare ormai definitivo ma cosa resta di "You", il capolavoro psicologico di Netflix? Abbiamo provato a tirare le somme...
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Davide Gerbino

Correspondent Creator, Presentatore, Producer per DG85.it e DG Network

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L'Addio a Joe Goldberg, pare ormai definitivo ma cosa resta di "You", il capolavoro psicologico di Netflix? Abbiamo provato a tirare le somme...

You – il Finale. Non ci sarà un altro “You”. La quinta è l’ultima stagione della Serie TV Netflix che ha cambiato il modo di intendere il crime nell’ultimo decennio. 

Salvo sorprese, la Vita di Joe Goldberg finisce nel modo più banale possibile, con il carcere e quella frase finale che in un certo senso vuole dirci che c’è un “You” in ognuno di noi. 

Ok. Abbiamo spoilerato. Ma se state leggendo questo Articolo, probabilmente avete già visto, esattamente come noi, il finale di stagione e probabilmente di serie.

La nostra infatti non è la classica Recensione fine a se stessa, il copia-incolla che all’epoca di Chat GPT chiunque può pubblicare su qualsiasi giornale o rivista di settore. 

Noi guardiamo le Serie TV e scriviamo il nostro commento per fare un’analisi Sociale e Culturale di ciò che la produzione ci lascia, cerchiamo un senso alle cose, un lascito, un qualcosa che ci permetta di fare una riflessione. 

Cosa ci lascia, dopo cinque stagioni, “You”? 

Siamo un po’ tutti Joe Goldberg. Non solo gli Uomini ma anche le Donne. Vittime una società che tende a prosciugarti, spremerti per poi abbandonarti nel momento del bisogno. 

Siamo schiavi della vita, all’inseguimento costante dell’Amore perfetto che non arriva quasi mai, sempre alla ricerca di qualcuno o qualcosa che in qualche modo possa rassicurarci, darci valore.

Lo facciamo ogni giorno sui Social Media, quando postiamo una foto o un video, aspettando con ansia una reazione, un gesto d’affetto virtuale, un like o un commento che diano senso alla nostra stessa esistenza. 

La versione tecnologica della Vita quotidiana, con la costante necessità dell’approvazione, da sempre e per sempre. 

Da piccoli abbiamo bisogno dei genitori, dei famigliari, dei docenti, dei compagni di scuola, di qualcuno che ci dica che siamo stati bravi, del bel voto, della pacca sulla spalla. 

Da grandi non è che la situazione cambi veramente, anzi, peggiora, perché da piccoli almeno ogni tanto può capitare che qualcuno si soffermi a darci un piccolo assaggio di sostegno, da adulti è tutto molto più difficile. 

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Joe Goldberg, il protagonista di “You” pare aver trovato una soluzione a tutto questo, uno strumento per soddisfare i bisogni altrui, nella vana speranza che quell’altrui ricambi l’amore o che comprenda, anche il gesto più estremo. 

Non è quasi mai così perché forse nessuno è in grado di amare così tanto dall’accettare di passare la vita con un assassino. 

Già perché Joe ama talmente tanto, al punto di uccidere, pur di compiacere la persona con la quale vorrebbe semplicemente trascorrere il resto della Vita. 

You” non è stata solo una Serie TV crime, un thriller, una celebrazione dell’omicidio e della perversione umana, c’è ben altro, c’è passione, amore, sentimento, turbamento. 

Joe era un bambino che vedeva la Madre soffrire ogni giorno, sotto le mani di un compagno Padrone e Violento che decide di ammazzare per salvare quella Donna che anziché apprezzare, lo manda in un orfanotrofio, spaventata da quell’Amore, travestito da Violenza. 

Per tutta la sua Vita, Joe ha seguito questo schema, malato sicuramente ma figlio di una sofferenza che nessuno ha mai accettato, compreso, aiutato. 

Ogni volta che si è innamorato di una Ragazza, l’ha fatto in modo viscerale, ossessivo, totale. Al punto da uccidere per proteggere quell’Amore, fino alla fine. 

Joe non è solo un Serial Killer

In molti lo dipingono come il Serial Killer perfetto ma se guardiamo attentamente tutte le stagioni di “You” ci accorgiamo che anche tutti gli altri personaggi che ruotano attorno alla figura del protagonista, hanno più di uno scheletro nell’armadio. 

Nella Serie TV così come nella Vita, tutti abbiamo un lato oscuro, una parte di noi che non mostriamo agli altri per paura, per timore di un giudizio che quasi sempre sarebbe negativo. 

Quella necessità di essere accettati sempre e comunque, ci spinge a reprimere ciò che siamo veramente ma prima o poi, quell’Io interiore viene a galla portando alla luce le più oscure sfaccettature della nostra personalità. 

Joe Goldberg è il frutto di questa nostra società terribilmente malata, dove la celebrazione dell’egoismo viene prima di qualsiasi cosa, una società che non guarda in faccia a nessuno, che ci distrugge e cancella, come un commento negativo su un social media. 

Figlio della nostra Epoca

Viviamo nell’indifferenza, nell’incapacità di accettare gli altri perché non siamo in grado di accettare neanche noi stessi. 

Certo, non è che la soluzione sia ammazzare la gente come succede in “You” perchè neanche quel gesto estremo è risolutivo ma forse se imparassimo a capirci e a capire chi ci sta attorno, forse, e diciamo forse, il mondo potrebbe essere migliore. 

Il messaggio che ci lascia questa Serie TV, nonostante un finale che per molti è stato deludente, è probabilmente questo. 

Impariamo ad accettare noi stessi per quel che siamo, solo così riusciremo a farci accettare dagli altri e se questi in qualche modo non ci capiscono, il problema non è nostro ma loro. 

Facile a dirsi ma nella realtà è tutto dannatamente complicato ma come ben sapete, noi vogliamo trovare sempre un pezzetto di speranza nelle cose. 

Cerchiamo di essere noi stessi, nel bene e nel male, facendo del nostro meglio per mostrarvi ciò che siamo. Ci riusciamo o no, questo non lo sappiamo ma di certo esattamente come Joe Goldberg, ci proviamo, sempre. 

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