Yellowjackets Terza Stagione. Limitare la Serie TV di Showtime, in onda su Paramount+, che racconta la storia di un gruppo di Ragazze sopravvissute ad un incidente aereo, a cannibalismo e storia occulta, sarebbe un grave errore.
Dopo la conclusione della Terza Stagione, in molti hanno scritto di “Yellowjackets” soffermandosi sul cannibalismo, sul mistero della “cosa” dei boschi, sul trauma che difficilmente esce dalla mente di chi l’ha vissuto.
Tuttavia questa Serie TV a nostro avviso è molto altro. Come sapete noi non facciamo una banale recensione, non raccontiamo la trama, non diamo un giudizio spesso figlio di accordi commerciali più o meno espliciti.
Noi vogliamo dare una chiave di lettura, capire il significato dietro alla narrazione, trovare un punto di incontro che ci aiuti a meglio comprendere la nostra Società e Cultura Contemporanea.
Yellowjackets il Recap
Per chi non avesse mai visto “Yellowjackets” in estrema sintesi, è la storia di una squadra di calcio femminile, ragazzine delle superiori che nel 1996 si ritrovano a dover sopravvivere nei boschi del Canada del Nord, a seguito di un incidente aereo.
Lo switch della Serie TV è il parallelismo tra i fatti del 1996 e la vita di oggi, ovvero circa 25 anni dopo con alcune delle Ragazze cresciute e tornate alla vita normale ma costrette a fare ancora i conti con quanto accaduto in quel passato, impossibile da dimenticare.
Per quasi due anni, le giovani hanno infatti dovuto cercare di restare in Vita, lontano da tutto e tutti, senza nulla che potesse confermare la loro appartenenza al mondo umano.
In quella situazione, è stato per certi versi facile cedere a riti primordiali, tentazioni figlie della suggestione, della paura, della fame, di una situazione al limite del sopportabile.
Il Magazine DG85.it racconta ogni giorno la Cultura Contemporanea, perché è attraverso essa che riusciamo a meglio comprendere la nostra Società. Rappresentiamo l’ultimo polo editoriale indipendente rimasto. Crediamo in un Giornalismo senza Etichette, al servizio dell’Informazione Libera. Non abbiamo padroni, non facciamo marchette, non ci limitiamo ad uno sterile copia-incolla di comunicati stampa come fa la gran parte degli altri.
Per questo abbiamo bisogno dell’aiuto di ognuno di Voi! Aiutaci a Restare Liberi, fai ora una Piccola o Grande Donazione, la Libertà non ha prezzo, sii anche TU parte del Cambiamento!
Si, ci sono scene di cannibalismo, nella Serie TV ma non fini a se stesse bensì scaturite da una sorta di rituale di sopravvivenza, un sacrificio umano e di sangue per una Divinità che in qualche modo andava compiaciuta.
Come se di fronte alle difficoltà, l’essere umano, avesse bisogno di credere in qualcosa, in un’entità superiore, una guida spirituale, un aiuto capace di salvarlo dalla morte.
Sono nate così tutte le Religioni, tutte le credenze popolari e pure la nostra stessa società si basa su questi concetti, quindi “Yellowjackets” non è certo una novità assoluta.
Nei boschi vige la legge del più forte, del leader che prende le decisioni e che guida tutti gli altri.
Succede anche nel mondo “reale”, nella vita di tutti noi, c’è sempre un capo che decide e una massa che segue, è l’indole umana che è tale sia di fronte a comunità ricche ed evolute di milioni di individui ma anche in piccolo microcosmo primitivo e senza nulla.
Anche la salvezza assume immagini differenti. Per alcuni è il ritorno a casa, alla vita precedente, per altri è già lì, in quel disastro che in realtà ha ristabilito una nuova gerarchia e chi prima non aveva nulla, ora si ritrova a gestire un potere immenso.
Un’Umanità non diversa dalla Realtà
Sfaccettature dell’Umanità che in “Yellowjackets” emergono in forma a volte cruda ma mai banale. Non è una Serie TV per persone particolarmente impressionabili ma non è neanche un horror.
Stiamo parlando più di un thriller psicologico, un mix di inquietante mistero, omicidi, conti in sospeso con il passato, dolore e voglia di sopravvivenza.
La particolarità della Serie TV è che le protagoniste sono tutte Donne, un Femminismo che tuttavia si dimostra quasi un’arma a doppio taglio perché svela quanto a volte il gentil sesso sia tutt’altro che debole.
Ragazze Forti, coraggiose che riescono ad andare oltre i loro limiti e a sopravvivere per quasi due anni nelle sperdute lande dell’Ontario, superando un rigido inverno e tornando alla vita reale.
Sarà proprio nelle agevolazioni del presente, nella civiltà che i veri traumi verranno a galla che il dolore si farà sentire che quanto accaduto nella disperazione, torna alla mente e chiede il conto.
La riflessione è che ognuno di noi dovrebbe ragionare e riflettere su cosa sarebbe disposto a fare per sopravvivere.
Non dite che ci sono limiti perché nella scelta tra la vostra Vita e quella degli altri, anche voi che state leggendo, si ognuno di voi, si tu proprio tu, lo sai benissimo e lo sappiamo pure noi che alla fine, sceglierai sempre la tua Vita perché in fondo restiamo animali anche se vogliamo fingere di essere, esseri umani.