Un po’ di Giustizia è stata fatta Multe Annullate No Vax anche se in drammatico ritardo e probabilmente fuori tempo massimo.
Dopo la stagione della Covid, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nominava Mario Draghi Presidente del Consiglio, instaurando un Governo tecnico il cui scopo primario fu obbligare gli italiani alla vaccinazione.
Le Televisione invitavano ogni giorno degli “esperti” che spiegavano ai cittadini quanto quel “vaccino” fosse efficace, importante, fondamentale.
Dicevano che sarebbe bastata una sola dose, per immunizzare a vita, dicevano che i vaccinati avrebbero salvato i fragili perché dopo il siero nessuno può si sarebbe infettato e soprattutto nessuno avrebbe infettato gli altri.
Passerà alla storia la frase del Banchiere Mario Draghi “Non Ti Vaccini, Ti Ammali, Muori” in una conferenza stampa in stile dittatura centrafricana tra gli applausi dei giornalisti in giubilo per le parole del loro Presidente.
Ovviamente non tutti credettero alla propaganda, centinaia di medici si opposero a quella che stava diventando una violazione dei diritti costituzionali che prevedono la Libertà di scelta del cittadino, anche nel vaccinarsi.
Molti luminari della Scienza e della Medicina, da tutto il mondo, mettevano in guardia su quella che più che una vaccinazione sembrava una sperimentazione di massa, una somministrazione troppo veloce per conoscerne effetti e rischi sulla salute.
Le stesse case farmaceutiche che in gran fretta misero sul mercato il loro “vaccino” si tutelarono facendo firmare agli inoculati una liberatoria che in caso di effetti avversi, avrebbe reso immuni di azioni legali medici, infermieri e le stesse aziende produttrici.
Di effetti collaterali, anche gravissimi, si parlava poco. In Italia soprattutto a dominare era l’omertà, il silenzio, praticamente il 90% dei giornalisti si limitava a sostenere la campagna mediatica e istituzionale e quei pochi che cercavano un approfondimento venivano accusati di essere complottisti e no-vax.
In questo clima di terrore mediatico, con la gran parte dei cittadini che correvano al centro vaccinale senza porsi domande, illusi dalle televisioni che mostravano la libertà post-siero (arrivavamo dai mesi del lockdown forzato, delle mascherine e dei coprifuoco imposti da Giuseppe Conte) per quei pochi che facevano domande, arrivo la mazzata del greenpass.
Senza la tessera verde in tasca, ai cittadini era vietato l’accesso ai ristoranti, ai negozi, poi alla scuola, al lavoro e via via praticamente ad ogni tipo di vita sociale. Senza quasi accorgersene e con l’appoggio di gran parte dell’informazione, il banchiere Mario Draghi ci aveva riportato alla Germania degli Anni 30.
La storia si ripete. Anche con le Leggi Razziali infatti i “giornalisti” dell’epoca parlavano di sicurezza, igiene e salute pubblica da tutelare e pure i medici, gli esperti di quegli anni pagati dai Nazisti, rassicuravano sulla bontà e la logica scientifica di quelle azioni.
Così in una notte, cittadini di qualsiasi classe sociale, lavoratori, padri e madri di famiglia, ragazzi, eterosessuali, omosessuali, cristiani, ebrei, tutti si ritrovarono ad essere discriminati per il solo fatto di aver seguito quanto scritto nella nostra costituzione.
E’ infatti un diritto fondamentale quello di dire NO ad un trattamento sanitario sperimentale, quello che di fatto era il vaccino per la covid e a dirlo, non era solo qualche matto complottista ma centinaia di medici che a loro volta vennero screditati per via del loro pensiero critico.
Tra tutte le categorie discriminate dal greenpass, tuttavia ve ne era una ancora più discriminata delle altre, ovvero gli over 50.
Cittadini con più di 50 anni che per lo stato erano considerati “fragili” e dunque per loro la vaccinazione era ancora più obbligatoria tanto da punire un eventuale diniego con una multa.
Fa sorridere se pensiamo che lo stesso Mario Draghi, quando si tratta di tagliare le pensioni ed allungare l’età pensionabile, da sempre considera i settantenni (+70 anni) idonei al lavoro ma di fronte alla covid, quegli arzilli lavoratori che possono passare 8 ore in cantiere, diventano “fragili” da “proteggere” con il vaccino.
Nonostante le persecuzioni, le multe, le ingiurie, la propaganda. Molti italiani trovarono quello spirito resiliente che anni prima diede vita alla resistenza e rinunciarono fino all’ultimo al ricatto vaccinale.
Oggi finalmente, a distanza di quasi tre anni, un po’ di giustizia è stata fatta ed una legge approvata dal nostro Parlamento, cancella una volta per tutte almeno le infami multe.
Certo è che ormai è un po’ tardi. Nessuno restituirà a questa gente la dignità, il male patito nel sentirsi esclusi e la sofferenza di chi venne discriminato, non potranno mai esser ripagati in qualche modo.
Anche i colpevoli di tutto questo non pagheranno. I politici che hanno firmato certi decreti, poi rivelatisi incostituzionali, i medici che senza farsi domande hanno accettato la propaganda in cambio di qualche incentivo, i media e l’informazione che non ha fatto domande e anziché cercare risposte, screditava chi la pensava diversamente.
La pagina più buia della storia recente finalmente trova un piccolo frammento di giustizia ma è ancora troppo poco.