“Tropico del Capricorno” il Nuovo Album di Guè dopo la breve ma intensa parentesi da reunion con i Club Dogo è un lavoro discografico che promette molto bene.
Inizia così una sorta di sfida tra i Padri del Rap Italiano, con Guè che risponde all’Amico/Rivale Marracash che qualche settimana fa chiudeva il 2024 con “È Finita la Pace”.
Il 2025 inizia invece con G U E in una veste quanto mai ispirata e un disco che si preannuncia già tra i pezzi da novanta dell’anno.
Tropico del Capricorno tra Luci e Ombre
A dire il vero nel complesso “Tropico del Capricorno” a nostro parere ha qualcosa in meno rispetto al disco di Marracash.
Se il “King del Rap” ci ha pienamente convinto già dal primo ascolto, Guè pare avere qualche difficoltà in più.
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Forse anche per questo in tantissimi ci leggete ogni giorno.
Tropico del Capricorno non ci convince del Tutto
Tornando al Tropico del Capricorno di Guè nel complesso va detto che l’Album non è malissimo. La stoffa del grande maestro del Rap si sente e questo disco ha molto da insegnare alle nuove generazioni.
Tuttavia se Marracash detta la linea, osa, esplora, porta comunque sempre qualcosa di nuovo pur mantenendo la sua identità, non pare fare altrettanto l’ex Pequeno che pare adagiarsi sugli allori.
Ci sono parecchie ottime collaborazioni come quella con Rose Villain nella track di apertura “Oh Mamma Mia” che al primo ascolto pare essere il pezzo più convincente.
Ci aspettavamo di più da pezzi sulla carta sorprendenti come “Meravigliosa” con gli Stadio o “Nei DM” con Ernia più Tormento ma forse con quest’ultimo ci conviene attendere Sanremo.
Alla resa dei conti a far fare bella figura al Guè sono le nuove generazioni vedi Artie 5ive in “Akrapovic” e Ghali più Tony Effe che si confermano in stato di grazia.
Insomma anche il Padre del Rap o meglio, uno dei Padri del Rap ha bisogno dei suoi nipoti per regalarci qualcosa di buono e qui si sottolinea ancora una volta la differenza con Marracash che al contrario ha scelto la via solista quasi al 100%.
Bella scoperta Ele A che punta a fare la “nuova Anna” e ci riesce pure abbastanza bene, forse Guè potrebbe pensare di darsi al management qualora la scena iniziasse ad essere troppo stretta per lui.
Siamo stati cattivi è vero ma ci aspettavamo qualcosa in più, dopo “Madreperla” l’attesa era tanta e l’aspettativa altissima, forse con questo “Tropico del Capricorno” si è scelta la strada della comfort zone, del compitino che del resto avevamo già visto con l’Album del ritorno dei Club Dogo.
Nella scena Trap bisogna osare, avere il coraggio di proporre qualcosa di nuovo, altrimenti il rischio è di unirsi al gruppone anonimo che passa alla prossima uscita di un nuovo Album.
Guè dovrebbe dettare la linea, come ha saputo fare egregiamente Marracash, sbatterci in faccia la cruda realtà, sporcarsi le mani e scuoterci un po’ le coscienze.
Non crediamo che a sto giro ci sia riuscito, aspettiamo altri singoli e magari con qualche ascolto in più questo Album potrà essere sicuramente più piacevole.
Forse è un Diesel che ha bisogno di tempo per venire fuori ma nella scena così frenetica e nell’epoca degli streaming è sempre tutto troppo veloce ed il rischio concreto di un mezzo flop c’è.
È finita l’epoca degli intoccabili anche per la Trap e il Rap in generale? Marra dice No ma Guè pare dirci che nessuno è al sicuro.
Aspettando Emis Killa sanremese e altre sorprese, staremo a vedere chi alla fine avrà ragione.