Tutti gli amanti di Batman conoscono molto bene il Pinguino (The Penguin) il gangster che domina la malavita di Gotham City, così soprannominato per il suo buffo modo di camminare, dovuto ad un difetto fisico.
Un nome nato per deridere Oswald Cobblepot, detto Oz, un semplice autista, poi un gregario, un tuttofare, un braccio destro ed infine il capo dei capi che ha trasformato il nome “Pinguino” da offesa a segno distintivo.
Negli anni e nelle varie versioni della saga DC Comics “The Penguin” è stato interpretato da tantissimi attori differenti, è stato raccontato in molte sfaccettature, vesti anche estreme ed assurde ma come sta accadendo in questo periodo storico, si vuole cercare di dare un senso al percorso dei cosiddetti “cattivi” magari per capire cosa li ha resi tali.
E’ successo con Joker e ora la Miniserie HBO in onda nel nostro paese su Now e Sky, tenta lo stesso percorso introspettivo con Il Pinguino.
Va detto che l’interpretazione di Colin Farrell è tra le migliori in assoluto perchè negli 8 episodi andati in onda, non c’è la solita insana follia del personaggio ma un viene mostrato un lato umano, quasi empatico che potrebbe trovare nello spettatore anche qualche punto di vicinanza.
Come tutti noi, Il Pinguino non è arrivato in cima facilmente, non ha ereditato una fortuna, era l’ultimo tra gli ultimi, con quel difetto fisico che lo rendeva debole agli occhi dei suoi interlocutori.
Sbeffeggiato, umiliato, figlio della strada, con un passato oscuro e un morboso attaccamento alla Madre. The Penguin ha tuttavia nel profondo del cuore il desiderio di rivalsa, di riscatto, vuole raggiungere la vetta e per farlo è disposto a tutto, senza scrupoli, senza sentimenti, senza pietà.
Questa Miniserie TV ci racconta gli eventi che lo hanno portato dall’essere il nulla al diventare il Re di Gotham City ma la particolarità che genera maggiore interesse in chi vi sta scrivendo, è proprio l’aspetto umano della vicenda.
Gli sceneggiatori, è come se volessero raccontare come nasce il male, nessuno è cattivo di natura, nessuno è malvagio a prescindere, c’è sempre qualcosa, qualcuno, qualche evento o qualche situazione che ad un tratto scatena la bestia che è in noi, in ognuno di noi.
Riflettiamo su questo aspetto perché fondamentalmente vale anche per la vita reale e se c’è un senso dietro The Penguin è esattamente portarci a questo ragionamento.
Prima di giudicare, un gesto, un’azione o addirittura un crimine, bisognerebbe sempre provare a capire. Se Il Pinguino avesse avuto l’amore che cercava, se la società non l’avesse relegato ai margini, se il mondo non lo avesse trattato come un rifiuto umano, forse, non sarebbe diventato ciò che è diventato.
Dall’altro lato della barricata, anche lo stesso Batman senza il trauma, non avrebbe certo pensato di indossare il suo costume per portare la giustizia in città, alla sua maniera.
In conclusione possiamo dire esattamente questo, di fronte al dolore, ai traumi, alle ingiustizie, c’è chi reagisce portando nel mondo qualcosa di positivo e chi invece, trasforma il rancore in rivalsa, odio, prevaricazione.
E’ l’umanità, vale a Gotham City, vale nei fumetti, nelle Serie TV, nei Film ma vale anche nella vita reale.