Ayrton Senna è stato probabilmente il più grande pilota di Formula Uno della Storia. Aldilà delle Vittorie, dei Mondiali, dei Successi Sportivi, la figura di Senna è qualcosa che ci ha lasciato molto alto.
Il Primo Maggio del 1994, ad Imola, durante il Gran Premio d’Italia, un tragico incidente ha portato via al mondo intero Ayrton Senna, inizia così, dalla fine, la miniserie Netflix che poi riparte dall’inizio.
“Senna” racconta il percorso, le difficoltà, il talento, la resilienza, il coraggio, la sfacciataggine di un ragazzo dalle umili origini che sognava di diventare il Re della Formula Uno.
Nato in Brasile, Ayrton Da Silva, ha origini Siciliane, il nonno da cui poi prenderà il Cognome Senna, dall’isola del mediterraneo, da solo, partiva per cercare fortuna in Brasile.
Senza conoscere la lingua, iniziando dai lavori più umili e faticosi, senza chiedere nulla allo stato Brasiliano, se non la speranza di un futuro migliore, quel Senna riuscirà a costruire un piccolo punto di partenza, grazie al quale un paio di generazioni dopo, un Bambino, poté diventare un campione.
La Famiglia di Ayrton Senna lavorava con i motori, la passione per le corse era qualcosa di sempre presenze già fin dall’infanzia del bambino destinato a cambiare la storia ma la Formula Uno, era un’utopia quasi irrealizzabile più che un sogno.
Eppure Ayrton credeva fortemente nelle sue capacità e lottando contro i pregiudizi, le discriminazioni e la diffidenza, piano piano, riuscì a ritagliarsi il suo spazio nel mondo.
L’Automobilismo professionistico, era (ed è) un mondo per ricchi, sempre alla ricerca di talenti che in qualche modo potessero arricchire ancora di più le case produttrici.
Tuttavia all’epoca, stiamo parlando di anni 70 e 80, un Brasiliano in uno sport dominato da Inglesi, Francesi ed Italiani, non era così ben visto soprattutto dalle grandi Case come Lotus e Mclaren.
Senna aveva però un talento talmente evidente da non poter restare a lungo nell’ombra, dopo aver vinto tutto, nelle categorie minori a neanche 30 anni diventa Campione del Mondo di Formula Uno spodestando il compagno di squadra Alain Prost.
Il resto è storia ma tornando alla miniserie TV di Netflix, il “Senna” che ci viene mostrato è un ragazzo che potrebbe essere da esempio per molti di noi.
Lo spettatore, attraverso la figura di questo Campione a cui nessuno ha regalato nulla, potrebbe trovare la forza di lottare e di credere sempre anche quando il mondo potrebbe dirci il contrario.
Certo il successo ha un prezzo, per arrivarci occorre fare molti sacrifici ed è forse il motivo per cui alla fine solo pochissimi riescono a raggiungere la cima.
Il mondo della Formula Uno raccontato dalla Serie TV “Senna” è la metafora della Vita, del mondo reale se vogliamo. Pochi ricchi spregiudicati, amministrano a loro piacimento il potere, a discapito degli ultimi, dei piloti in questo caso.
A volte però qualcuno riesce a rompere lo schema, con forza, tenacia, volontà d’animo, Quando ciò avviene, è lì che scopriamo il campione.
Ayrton Senna è stato un simbolo di riscatto per un popolo intero, il Brasile poverissimo di quegli anni, vedeva nel campione un esempio, un orgoglio nazionale per questo la sua figura resta e resterà per sempre leggendaria.
“Senna” ci mostra come le barriere del pregiudizio possono essere abbattute ma allo stesso tempo può essere un monito perché vivere sempre al massimo, può portarci in alto, sul tetto del mondo ma allo stesso tempo può distruggerci.
Una bella Serie TV, realistica ma non banale, interessante e scorrevole, un pezzo di storia che si unisce a momenti intensi di pura emozione e passione.