Forse l’idea dello “sciopero generale” il Venerdì del Black Friday è venuta a qualche “sindacalista” che, avendo fino le ferie pagate, aveva bisogno di qualche ora libera per fare un po’ di shopping.
Speriamo almeno che questa occasione di buon senso persa, sia utile per i commercianti delle nostre città che con tanti dipendenti (quasi tutti pubblici) in vacanza/sciopero, magari avranno un po’ di guadagni extra.
Il timore è che gli “scioperandi” del Black Friday alla fine opteranno per un acquisto su Amazon o su qualche altra piattaforma online, utilizzando le ore di riposo extra in altri modi.
Fa strano vedere Landini, segretario della CGIL, intanto senza mascherina che si ricorda d’essere un sindacalista. Lui che fino a pochi mesi fa andava a cena con il Banchiere Vile Affarista (cit. Presidente Francesco Cossiga) Draghi accettando supinamente ogni sua scelta e imposizione.
Lo stesso Landini che non fece NULLA per tutelare i lavoratori che venivano cacciati senza stipendio dalla loro occupazione poiché privi di greenpass, lo stesso Landini che se ne stava in disparte mentre gli Elkann chiudevano stabilimenti in Italia, per spostarli nei paesi con tassazione più favorevole.
Già, sempre lui, sempre lo stesso Landini, oggi si risveglia, si accorge d’essere un sindacalista e in occasione del Black Friday organizza lo “sciopero generale”.
Questa parola che ci riporta agli anni 60 “sciopero generale” anni di rivoluzioni, di conquiste di diritti, anni di lotte della classe operaia, quella vera, quella con le mani veramente sporche di grasso.
Oggi lo “sciopero generale” casualmente di venerdì, è più che altro un’occasione per qualche dipendente statale a corto di ferie, per approfittare di un weekend lungo.
Un’occasione di buon senso persa perché possiamo essere più o meno d’accordo che le scelte dell’attuale governo ma dopo Monti, Letta, Gentiloni, Renzi, Conte e Draghi, governi il più delle volte tecnici e privi di ogni forma di legittimazione popolare, autori di norme liberticide della peggior specie, con la tacita approvazione del sindacato, protestare oggi, ci pare veramente ridicolo.
Il problema del sindacato che di fatto oggi è un organo di partito, al servizio dell’attuale opposizione, è che non ha più alcuna legittimità, non ha più alcuna ragione d’esistere.
In questa forma autoreferenziale e lontanissima dalla realtà, il sindacato è uno strumento che la sinistra usa per infastidire un governo il cui pensiero non è esattamente in linea con il suo.
Badate bene, molte scelte di questo esecutivo non piacciono neanche a noi ma se parliamo di diritti negati, violazione della libertà, sfruttamento dei lavoratori… va ammesso che arriviamo da anni ben più bui degli attuali anche se allora, lo “sciopero generale” era qualcosa di impensabile.
Lo Sciopero del Black Friday
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Redazione
Articolo a cura della Redazione di DG85.it
Forse l’idea dello “sciopero generale” il Venerdì del Black Friday è venuta a qualche “sindacalista” che, avendo fino le ferie pagate, aveva bisogno di qualche ora libera per fare un po’ di shopping.
Speriamo almeno che questa occasione di buon senso persa, sia utile per i commercianti delle nostre città che con tanti dipendenti (quasi tutti pubblici) in vacanza/sciopero, magari avranno un po’ di guadagni extra.
Il timore è che gli “scioperandi” del Black Friday alla fine opteranno per un acquisto su Amazon o su qualche altra piattaforma online, utilizzando le ore di riposo extra in altri modi.
Fa strano vedere Landini, segretario della CGIL, intanto senza mascherina che si ricorda d’essere un sindacalista. Lui che fino a pochi mesi fa andava a cena con il Banchiere Vile Affarista (cit. Presidente Francesco Cossiga) Draghi accettando supinamente ogni sua scelta e imposizione.
Lo stesso Landini che non fece NULLA per tutelare i lavoratori che venivano cacciati senza stipendio dalla loro occupazione poiché privi di greenpass, lo stesso Landini che se ne stava in disparte mentre gli Elkann chiudevano stabilimenti in Italia, per spostarli nei paesi con tassazione più favorevole.
Già, sempre lui, sempre lo stesso Landini, oggi si risveglia, si accorge d’essere un sindacalista e in occasione del Black Friday organizza lo “sciopero generale”.
Questa parola che ci riporta agli anni 60 “sciopero generale” anni di rivoluzioni, di conquiste di diritti, anni di lotte della classe operaia, quella vera, quella con le mani veramente sporche di grasso.
Oggi lo “sciopero generale” casualmente di venerdì, è più che altro un’occasione per qualche dipendente statale a corto di ferie, per approfittare di un weekend lungo.
Un’occasione di buon senso persa perché possiamo essere più o meno d’accordo che le scelte dell’attuale governo ma dopo Monti, Letta, Gentiloni, Renzi, Conte e Draghi, governi il più delle volte tecnici e privi di ogni forma di legittimazione popolare, autori di norme liberticide della peggior specie, con la tacita approvazione del sindacato, protestare oggi, ci pare veramente ridicolo.
Il problema del sindacato che di fatto oggi è un organo di partito, al servizio dell’attuale opposizione, è che non ha più alcuna legittimità, non ha più alcuna ragione d’esistere.
In questa forma autoreferenziale e lontanissima dalla realtà, il sindacato è uno strumento che la sinistra usa per infastidire un governo il cui pensiero non è esattamente in linea con il suo.
Badate bene, molte scelte di questo esecutivo non piacciono neanche a noi ma se parliamo di diritti negati, violazione della libertà, sfruttamento dei lavoratori… va ammesso che arriviamo da anni ben più bui degli attuali anche se allora, lo “sciopero generale” era qualcosa di impensabile.
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