Salute Negata a Trieste, così come ad essere stati negati sono i Diritti Umani fondamentali di un Cittadino malato e non curato per una folle ideologia.
Viviamo in un paese dove le cure mediche sono garantite per costituzione a tutti. Ai contribuenti che pagano le tasse, ai cittadini onesti ma anche ai criminali, ai carcerati, agli stranieri, ai pedofili e agli assassini.
Eppure, in questo paese dove la Salute dell’essere umano viene prima di ogni altra cosa, questo Diritto fondamentale non appartiene a tutti.
Un cittadino malato di cuore che con urgenza necessita di un intervento chirurgico, a Trieste, nell’ospedale di “Gattinara” considerato polo di eccellenza, viene respinto poiché privo di “vaccino” per la covid.
Non è una bufala come in molti credevano, è successo davvero, nel silenzio della quasi totalità dei media, nell’omertà quasi di stampo mafioso delle istituzioni Regionali e Nazionali che di fronte all’accaduto non hanno detto nulla.
Che sarebbe successo se la Salute Negata a Trieste avesse colpito un migrante, magari di quelli che ogni giorno attraversano il confine, proprio a pochi metri da quell’Ospedale?
Che avrebbero detto politici e giornalisti se l’ospedale di Trieste avesse negato un intervento salva-vita ad un detenuto, in carcere per omicidio?
In entrambi i casi la Salute Negata sarebbe stata su tutte le prime pagine dei giornali, in tutti i talk e in tutti i TG ma dal momento che ad essere discriminato, è un cittadino per bene, “colpevole” di aver rinunciato al “vaccino” per la covid, il silenzio è assordante.
Eppure in tutto il mondo, dagli USA in giù, è chiaro a tutti che quella “vaccinazione” ha causato più vittime della covid stessa, è un dato evidente e certificato che quel siero non ha mai immunizzato e non ha protetto nessuno dall’infezione.
Le stesse case farmaceutiche che lo producono hanno più volte dovuto ammettere che gli effetti collaterali, anche molto gravi, sono stati sottovalutati e che il rapporto rischio/beneficio, sconsiglierebbe a qualsiasi individuo di sottoporsi al trattamento.
È noto a tutti, alla comunità scientifica di tutto il mondo, ormai non è più un mistero ma per i medici di Trieste, la vaccinazione per la covid è ancora elemento fondamentale per accedere alla sala operatoria.
Dov’è finito il Diritto alla Salute? La Libertà di scelta dell’essere umano, prima che del cittadino dove sta?
Salute Negata a Trieste Orrore senza fine
Il nostro Magazine DG85.it come ormai ben sapete, promuove un’Informazione Libera ed Indipendente, attraverso il nostro Giornalismo senza Etichette, raccontiamo la Cultura Contemporanea e questo fatto, purtroppo, ne fa parte a tutti gli effetti.
Cultura Contemporanea non è solo Musica, Spettacolo, Arte ed Intrattenimento, la Cultura è anche tutto ciò che ci circonda, i fatti, le curiosità, le notizie ma anche i Diritti Umani, soprattutto quando questi vengono negati.
Quanto accaduto a Trieste è orribile, terrificante, pensare che dei medici possano violare leggi e principi di umanità in questo modo, negando il Diritto alla Salute di un cittadino malato, fa davvero rabbrividire.
Come possono costoro esercitare con imparzialità la loro professione?
Come possono essere lucidi se di fronte al nulla come in questo caso, anziché far valere un principio di Umanità e Solidarietà, si appendono ad una burocrazia assurda che tra l’altro è stata già condannata e archiviata nelle pagine buie della storia.
Quanto accaduto durante gli anni bui della pandemia, prima sotto il governo Conte e poi sotto quello del Banchiere Draghi, è oggetto di indagine parlamentare e ogni giorno, ad ogni nuova seduta della commissione istituita, emergono dettagli alquanto preoccupanti sono come la questione fu gestita.
Stanno emergendo le falle, gli errori, le mazzette, tutto ciò che da anni chi fa un vero Giornalismo Libero ed Indipendente sta provando a raccontare.
Vedere ancora la Salute Negata, nonostante le evidenze emerse, è uno schiaffo alla costituzione, alla libertà, ai diritti umani fondamentali.
Ci auguriamo che chi si è macchiato di tale abuso, a Trieste come in ogni parte d’Italia, paghi pesantemente. Chi ragiona in questo modo, non può esercitare la professione medica.