Salmo – Ranch. Siamo entrati nel “Ranch” di Salmo e abbiamo trovato quel Rap autentico che ci mancava da troppo tempo.
No, non è un Rapper come gli altri, e no, non è assolutamente un Trapper, c’è molto altro nella Musica di uno degli Artisti Italiani più eclettici e interessanti della scena.
Dopo un po’ di attesa, finalmente è arrivato il nuovo Album di Salmo, in controtendenza, intanto con pochissimi featuring, nessun grande nome, solo grande Musica, la sua Musica.
Nel Ranch di Salmo
Non le manda a dire, come dovrebbe fare il vero Rap, non è necessariamente volgare, perché si può raccontare la strada anche senza usare termini troppo offensivi o aggressivi.
Eppure Salmo è uno di quelli che sa fare Musica cruda, sporca, violenta, vera, non si è certo censurato in questo nuovo disco, anzi, pare proprio aver colto l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
Lui che ha rinunciato a X-Factor e alla fama televisiva, per dedicarsi alla sua Arte, andando comunque sul piccolo schermo ma nei panni di regista ed attore e va detto che questo Album, pare essere uscito dalla sua Serie TV “Gangs of Milano”.
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Una scheggia impazzita, un po’ di purezza, in un genere a volte overbooking o comunque troppo spesso piegato sui soliti cliché che forse iniziano a stancare.
Salmo non si limita a criticare il sistema, a raccontare la strada, la vita vera, il male dietro al successo, il pericolo dei soldi ma la loro indispensabile funzione in questa società malata.
Va oltre, non ci sono solo ottime barre, pungenti, cattive, violente ma come un guanto di sfida, c’è molto di più, c’è una ricerca, un’attenzione ai particolari, una voglia di sperimentare anche nei suoni, andando oltre.
Non esce dal suo personaggio, dallo schema a cui ci ha abituato negli altri Album ma riesce ad aggiungere qualcosa in più, non è un compitino il suo, ma un nuovo capitolo che segue la strada tracciata ma impreziosendola.
Il Rap di cui abbiamo bisogno
Sedici tracce cupe, con qualche momento di puro sarcasmo, esagerazioni che restano comunque sulla traccia, senza mai essere banali, nessun brano pare essere messo lì solo per fare numero.
Difficile trovare qualcosa che sovrasti il resto, forse “Il Figlio del Prete” è un piccolo capolavoro pieno di attualità, un urlo di condanna contro una certa società troppo ipocrita per dirsi veramente cattolica.
“On Fire” è già di dominio pubblico da qualche giorno, ma non è il pezzo migliore, “Crudele” la seconda traccia, è probabilmente il capolavoro, la purezza del rap, il brano più viscerale e autentico.
Racconta una storia cruda, come il titolo pare indicare, una vita, narrata in pochi minuti, in modo drammaticamente autentico, da brividi.
Ma ovviamente Salmo sa anche giocare con le Parole e fare dell’ottimo sarcasmo, un po’ macabro ma reale come in “Bye Bye” e “Bounce” pezzi che disegnano con autenticità una fetta di società moderna.
Barre Pungenti, Vita Vera e Sperimentazione
Nel nostro racconto, per questa non vuole essere una recensione bensì un’analisi, sul significato dell’Album, possiamo dire che ascoltare “Ranch” ci offre la possibilità di conoscere meglio sfaccettature della nostra contemporaneità.
È così, c’è tanta strada, tanta vita ai margini, tante storie di quelle che non si vogliono vedere ma che ci sono, esistono, sono tra noi, a due passi dalle nostre frenesie quotidiane.
Ci riesce Salmo, ogni volta e la fatto anche a sto giro, essere un Rapper Cantastorie di Cruda Verità, sporca, infame, maledetta ma fottutamente vera.
Ascoltate il disco. Ne Vale la Pena.