Primo Maggio, Festa del Lavoro che non c’è. Tecnicamente è la Festa dei Lavoratori, non del Lavoro e forse anche per questo il Primo Maggio in molti festeggiano senza rendersi conto della realtà. 

In occasione di questo ennesimo ponte all’insegna dell’ipocrisia, abbiamo deciso di raccontarvi la nostra Esperienza. 

Chi ci legge da tempo, e ormai siete più di 100mila ogni giorno a farlo sulle pagine di questo Magazine, sa benissimo che la nostra non è una testata come tutte le altre. 

Rifiutiamo le Etichette di un Giornalismo che a parole si dichiara antifascita ma che nei fatti aderisce e si iscrive ad un ordine nato nel ventennio per controllare le idee e il pensiero libero, esattamente come accade oggi. 

Vogliamo essere una voce indipendente, fuori dal coro, lontanissima da chi limita il suo lavoro a copia-incolla di comunicati stampa o “notizie” che in realtà sono adv ma non essendo fatte da Influencer, va bene così e nessuno nota la differenza. 

Primo Maggio, il “lavoro” di certi “giornalisti”

Già perché il lettore medio non sa che sulla gran parte dei giornali, online o cartacei, nazionali o locali, poco cambia, ciò che viene spacciato per informazione è in realtà una sponsorizzata.

Quando un “giornalista” locale racconta il programma della fiera di paese, non sta facendo informazione, riporta semplicemente un comunicato stampa, a pagamento, attraverso il quale fa pubblicità all’evento. 

Non ci sarebbe nulla di male, per carità ma almeno l’onestà intellettuale di dirlo e comunicarlo al lettore, dovrebbe esserci e invece… 

Il Primo Maggio è dunque la Festa di un Lavoro che non c’è perché mentre si fa l’ennesima propaganda ideologica, quegli stessi personaggi, quotidianamente calpestano tutto ciò che in queste ore vi raccontano. 

Celebrare l’Ipocrisia…

Restando sui “giornalisti”, quelli del 25 aprile, del primo maggio, della memoria ect… poi sono anche quelli che se non sei amico di o affiliato con, ti escludono, bullizzano, ghostano. 

Parliamo per esperienza. Negli anni, sono stati tantissimi i direttori di “giornali” locali e nazionali più o meno autorevoli che si sono interessanti al nostro Progetto. 

Abbiamo parlato, discusso, ci siamo confrontati ma al momento di concretizzare un eventuale collaborazione, tutti, e ripetiamo tutti, sono spariti come dei miserabili ipocriti. 

Senza una giustificazione, una parola, un perché. 

Eppure di occasioni ce ne sarebbero state molte ma quella puzza sotto il naso, quel senso di superiorità e quella dannata paura del cambiamento hanno fatto la differenza, a discapito di crescita, sviluppo, novità e soprattutto un’offerta più attuale e completa per i lettori che per noi (ma non per loro) restano la priorità. 

Poi in realtà molte delle nostre idee sono state copiate. Avete capito benissimo, la collaborazione non c’è mai stata, senza alcuna spiegazione ma la qualità del nostro lavoro è stata apprezzata al punto da crearne molteplici versioni fake. 

Siamo la classica situazione di Eccellenza Virtuosa Made in Italy che viene copiata malamente in qualche laboratorio in Pakistan e rivenduta ad un consumatore troppo distratto e assuefatto per capirne la differenza. 

Il Magazine DG85.it racconta ogni giorno la Cultura Contemporanea, perché è attraverso essa che riusciamo a meglio comprendere la nostra Società. Rappresentiamo l’ultimo polo editoriale indipendente rimasto. Crediamo in un Giornalismo senza Etichette, al servizio dell’Informazione Libera. Non abbiamo padroni, non facciamo marchette, non ci limitiamo ad uno sterile copia-incolla di comunicati stampa come fa la gran parte degli altri. 

Per questo abbiamo bisogno dell’aiuto di ognuno di Voi!

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Primo Maggio Festa di un Lavoro che non c’è, di un Diritto che viene calpestato ogni giorno proprio da chi dovrebbe invece tutelarlo. 

Come Magazine DG85.it a volte paghiamo la nostra Indipendenze, essere senza Etichette in un mondo dove tutto dev’essere controllato fa paura a tutti i livelli. 

100mila Utenti quotidiani che leggono queste pagine, una community social di oltre 200mila Followers, sono numeri che fanno paura, specie a livello locale, dove della nostra Provincia di Cuneo, la gran parte dei “competitor” non arriva neanche ad un decimo di tutto questo hype ed engagement. 

Numeri che dimostrano la nostra forza e che dovrebbero attrarre chi vuole far conoscere un Territorio, una Manifestazione, un’Azienda. 

Eppure c’è qualcosa che non torna o meglio, che non va come dovrebbe, abbiamo così cercato una spiegazione e l’abbiamo trovata. 

Chi collabora con noi, e le fanno in tantissimi, constata risultati straordinari, una visibilità concreta, reale, un pubblico maturo ed attento, consapevole, dinamico. 

C’è ancora, soprattutto nel pubblico, chi invece sceglie la staticità di una concorrenza ferma al secolo scorso, la domanda è perché?

La risposta è semplice, disarmante, deludente. La dimostrazione che il Primo Maggio è una festa dell’ipocrisia e della falsità perché quegli stessi che dal palco di un comizio parlano di Lavoro, Diritti, Uguaglianza e Rispetto, nella realtà fanno l’esatto contrario.

La Festa del clientelismo, dell’appalto dato all’amico, non perché è bravo ma perché è amico, la festa del progetto realizzato solo con chi è malleabile, supino, asservito. 

Questa è la nostra esperienza, ma vale ovunque, in tutti i settori lavorativi, a tutti i livelli, in tutte le situazioni, pubbliche e private. 

Pensateci. Quante volte siete stati prevaricati da qualcuno che valeva meno di voi ma aveva il contatto giusto? 

Potete essere operai, agricoltori, impiegati, partite iva, liberi professionisti, volontari come noi di una no-profit ma poco cambia, nel mondo che festeggia il Primo Maggio, l’uguaglianza non esiste e sarebbe quasi ora di rendersene veramente conto.