Nata negli Stati Uniti da una famiglia di origini messicane, Xochitl Gonzalez si è orgogliosamente diplomata alla scuola pubblica, ha conseguito una laurea in Storia dell’arte e Arte visuale alla Brown University e ha ottenuto un MFA presso il prestigioso Iowa Writers’ Workshop.
“Olga muore sognando” edito da Fazi Editore è il suo romanzo d’esordio. Prima di dedicarsi alla scrittura, ha svolto diversi lavori: interprete, wedding planner, fundraiser, lettrice di tarocchi. Scrive anche per «The Atlantic», e grazie alla sua rubrica è stata finalista al premio Pulitzer.
Olga Avacedo lavora a New York come wedding planner. Siamo nel 2017.
Olga organizza matrimoni ed eventi per i ricchi e potenti, ma lei arriva dalla periferia.
Figlia di una famiglia portoricana, ha una madre latitante e dedita alla lotta sociale per i diritti di Portorico e un padre attivista morto quando lei era molto giovane a causa della sua tossicodipendenza. Suo fratello Prieto è un deputato eletto al congresso degli Stati Uniti e cerca in ogni modo di portare avanti i suoi ideali con trasparenza e serietà negli interessi della sua gente e della sua terra natia.
Tra i due esiste un forte legame grazie alle vicende della vita che hanno portato Prieto a voler proteggere sua sorella e a permetterle di crescere come voleva nonostante la loro infanzia difficile. Sono stati cresciuti dalla nonna e dal clan di zii e cugini che compongono la numerosa famiglia.
Olga ha sempre pensato che per dare un senso alla sua vita dovesse ad ogni costo emergere in un mondo superficiale e interessato solo ai soldi e al successo. Per questo motivo, dopo l’università, si è dedicata anima e corpo per essere parte di quelle élite che di fatto hanno le chiavi della città e della società. Nonostante alla fine sia parte di quel circo però non è felice.
“…Dopo la morte della nonna, Olga, senza il suo amore incondizionato, non sapeva chi altro l’avrebbe amata o cosa l’avrebbe fatta sentire degna di essere amata. Magari i matrimoni, aveva pensato allora. Realizzare i sogni delle persone, aveva ragionato, avrebbe offerto infinite occasioni per essere adorata, apprezzata, per sentirsi importante…”
Prieto ha dovuto mettere da parte se stesso per interpretare il ruolo che credeva gli fosse assegnato. Marito e padre di una ragazzina ,Lourdes, e politico tutto d’un pezzo. Ma la sua anima rinchiusa brama per uscire allo scoperto e i suoi nemici usano questa sua debolezza per corromperlo e fargli compiere alcuni passi falsi. Sullo sfondo la madre ,assente fisicamente, ma onnipresente con le sue lettere e i suoi giudizi sugli eventi dei figli. Prima orgogliosa per Prieto e i suoi impegni verso il popolo portoricano, poi ostile e vendicativa a ogni suo passo falso.
Per Olga invece solo critiche al suo stile di vita e al suo poco impegno alla causa civile, critiche per il suo lavoro così incentrato sul capitalismo e poi, quando diventa utile alla causa, orgoglio e attenzioni nei suoi confronti per quello stesso lavoro e quelle conoscenze che Blanca può usare a suo vantaggio così come usa i suoi figli.
Intorno a loro il mondo con le sue questioni politiche più o meno corrette e una tragedia come una coppia di uragani che si abbatte sull’isola di Portorico. Una serie di traumi infantili che i due fratelli riconoscono e affrontano a causa e grazie alla stessa madre che li ha causati.
Sul finale l’unica realtà che li salva. La verità.
“Olga muore sognando” è un romanzo diverso dagli altri. In principio sembra una classica commedia romantica sullo stile dei film di Jennifer Lopez, in realtà si rivela molto di più. Si affrontano temi politici e sociali che non vengono trattati sovente tantomeno in narrativa. Dal classico politico corrotto si arriva al cuore del politico essere umano che in realtà nutre buone intenzioni e che ,per portarle avanti, è disposto a rinunciare a se stesso.
Le lotte attiviste per la libertà di un popolo lungamente oppresso e sfruttato. Il colonialismo e le difficoltà delle classi meno abbiente o delle minoranze etniche. Il tema mai letto in questo modo dell’abbandono. Le conseguenze che lascia e le relative turbe e insicurezze. La maternità e il senso della genitorialità come peso per una persona che vuole altro dalla vita, ma si ritrova a dover adempiere e seguire le aspettative sociali e familiari. Gli abusi psicologici e fisici verso le donne e verso la comunità LGBTQ+.
Insomma “Olga muore sognando” è un insieme di molte cose tutte ben trattate e studiate che apre gli occhi su tematiche nuove. Personalmente non ero molto informata sulla storia e le difficoltà che la popolazione portoricana ha affrontato e che affronta ancora oggi. Meglio conosco le dinamiche dell’abbandono e le sue conseguenze.
Devo ammettere che in principio non mi aveva conquistato, ma andando avanti nei capitoli mi sono appassionata. La storia lineare viene interrotta dalle lettere che Blanca ,la madre, manda ai figli in vari momenti della loro vita e ogni lettera influenza le scelte di Olga e Prieto.
Capiamo così come il vuoto lasciato da una madre possa essere usato e sfruttato solo perché i figli bramano a tal punto quel briciolo di amore e attenzione da non rendersi conto che quello non è amore. Prieto ci crede fino alla fine in quella madre e nel suo amore e solo quando avrà la verità sbattuta in faccia a muso duro si rende conto che quello che pensava essere affetto era solo una bugia.
“…Aveva tirato fuori tutte le sue lettere e le aveva rilette…Per la prima volta lo aveva colpito quanto lei fosse ripiegata su se stessa,quanto la sua visione del mondo e di come dovesse essere fosse a senso unico, quanto poco le interessassero le loro vite al di fuori di ciò che lei giudicava importante. Quelle lettere, per la prima volta, lo avevano fatto sentire manipolato…”
“Olga muore sognando” penso sia proprio la sintesi di quello che avviene alla protagonista. Lei sogna il ritorno di questa madre nella sua vita per curare la ferita che la sua scomparsa le ha creato, ma quando infine comprende che ciò non avverrà allora avrà la sensazione di morire per davvero. Solo la famiglia con il suo amore incondizionato e Matteo, ragazzo delicato e sincero che la ama per davvero, possono aiutarla a patto che lei si fidi e si lasci aiutare.
“…Olga si sentiva leggera come non avveniva da chissà quanto. La prima notte che aveva dormito con lui, si era svegliata con un attacco di panico, incredula di aver svelato alla persona che le era accanto tante cose di sé, della sua vita. Voleva andarsene il prima possibile e , nella maniera piu garbata, Matteo l’aveva trattenuta…”
Fino a quel momento assistiamo alla descrizione di una donna forte, indipendente, tutta dedita al lavoro e alle cose giuste da fare, ma sono solo una corazza che Olga ha dovuto costruire per non mostrare quella parte ferita che è la bambina di dieci anni rimasta senza padre e senza madre.
C’è una parte molto bella sul perdono che coinvolge se stessi e poi anche gli altri. Olga e Prieto prima devono permettersi di perdonarsi per poter perdonare chi li ha feriti e essere liberi di vivere la loro vita.
“Olga muore sognando” è una lettura piacevole anche se a volte l’ho trovata un pochino troppo concentrata sulla storia e la politica (personalmente non sono un’appassionata di politica) con il risultato di annoiare e far perdere il pathos creato dalla storia che si svolge intorno alla famiglia Avacedo. Troviamo dialoghi rapidi e acuti che danno modo di capire lo stile di Olga a tal punto che quasi la immaginiamo nei movimenti e negli atteggiamenti.
In definitiva penso sia un ottimo romanzo d’esordio e per descriverlo mi servirebbero molte più pagine perchè sicuramente ho tralasciato molti aspetti ma per risolvere questo problema non dovete far altro che leggerlo e li scoprirete.
“…Di quanto male avesse fatto loro. Di quanto questo male, si erano resi conto, lo avessero interiorizzato e fossero diventati due persone che per capire di esistere avevano bisogno di essere viste…”