Arriva il Nuovo Codice della Strada e si alza come sempre, quando c’è di mezzo Matteo Salvini, un nuvolone denso di polemiche.
La particolarità della situazione è che arrivano da un po’ tutte le parti, senza distinzione di schieramento politico, bandiera o altro.
Insomma, una Riforma che scontenta proprio tutti? Cerchiamo di capire perché.
Secondo molti il Nuovo Codice della Strada sarebbe troppo permissivo e vantaggioso per gli automobilisti più indisciplinati. In realtà se andiamo a vedere nel dettaglio, scopriamo che semmai anche questa volta, l’automobilista è visto più come un bancomat che una persona con doveri ma anche diritti.
Le multe diventano più salate e la tanto attesa stretta sugli Autovelox Truffa, non pare essere poi così efficace. Insomma, per gli amministratori locali, la cassa continua delle multe pazze, non solo non è stata frenata ma in definitiva, è stata agevolata.
Vedremo dunque ancora quegli orribili Autovelox di plastica sparpagliati per le nostre città e ancora una volta le multe arriveranno direttamente a casa con la violazione che non sarà immediatamente segnalata al cittadino come vorrebbe un paese civile.
La buona notizia è che se l’automobilista dovesse essere soggetto al pizzo di stato per più volte, con lo stesso autovelox nascosto, la multa da pagare sarà una sola. Lo stato ammette la truffa e come di consueto in Italia, la risolve a tarallucci e vino.
Un’altra buona notizia ma non per tutti è la stretta sui monopattini elettrici. Finalmente dovrebbe esserci l’obbligo di assicurazione e casco. Sulla targa, c’è ancora qualche dubbio. Norma interessante per il Nuovo Codice della Strada ma quello che di certo mancherà sono i controlli.
E allora a che serve?
Anche per i ciclisti indisciplinati sono in arrivo novità. Già, anche i fanatici della bicicletta che usano all’occorrenza (e alla convenienza) la strada, piuttosto che il marciapiede, la vita dovrebbe essere un po’ più dura. Vedremo meno ciclisti sulle strade statali magari in viaggio su 4/5 file? Speriamo.. ma anche in questo caso, i controlli latitano.
Insomma, se dobbiamo fare un bilancio, limitandosi a quanto emerge dalla norma, come di consueto gli automobilisti ne escono ancora una volta tartassati. Siamo il bancomat di comuni e enti locali, lo strumento più veloce per far cassa, in modo spregiudicato e al limite del mafioso.
Almeno Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture, ha il merito di aver aggiunto alla lista dei tartassati e perseguitati anche ciclisti e utenti col monopattino.
Mal Comune mezzo gaudio… o No?