2500 Anni di Napoli. Un traguardo straordinario per una delle città più antiche d’Europa, la cui storia affonda le radici nel mito e si intreccia con tutte le grandi epoche del Mediterraneo.
Fondata, secondo la tradizione, nel 475 a.C. dai Greci con il nome di Neapolis, “città nuova”, Napoli ha saputo trasformarsi nel tempo, rimanendo sempre fedele alla sua anima vibrante.
Dalla colonizzazione greca alla dominazione romana, dal Regno di Napoli agli anni del Viceregno spagnolo, passando per i fasti borbonici fino all’Unità d’Italia, Napoli ha vissuto ogni passaggio della storia italiana e mediterranea da protagonista.
Oggi, con il suo milione di abitanti e un patrimonio artistico, culturale e umano inestimabile, la città si presenta al mondo come una metropoli moderna, complessa, a tratti contraddittoria, ma sempre sorprendente.
Festeggiare 2500 anni significa anche celebrare la resilienza di una città che ha saputo resistere a terremoti, guerre, crisi economiche e stereotipi, senza mai perdere la sua inconfondibile identità.
Napoli e le sue Icone…
Quando si pensa a Napoli, è impossibile non pensare ai suoi figli e figlie più celebri, vere e proprie icone che hanno lasciato un segno nella storia. Su tutti, Totò, il Principe della Risata, simbolo di una comicità profonda e malinconica che ancora oggi fa ridere e riflettere.
Eduardo De Filippo, maestro del teatro italiano, le cui opere sono patrimonio culturale universale. Massimo Troisi, con la sua delicatezza poetica, ha raccontato un Sud autentico e tenero, mentre Pino Daniele ha saputo cantare l’anima napoletana con una voce inconfondibile e una chitarra che parlava più di mille parole.
Non si può dimenticare Diego Armando Maradona, l’argentino che a Napoli è diventato leggenda. Con lui, la squadra partenopea ha toccato vette calcistiche mai raggiunte prima, ma soprattutto ha visto in lui un simbolo di riscatto. Napoli lo ha adottato e lui ha adottato Napoli, in un amore che continua ancora oggi.
Anche nel mondo della cultura e della scienza, Napoli ha brillato: da Giambattista Vico a Benedetto Croce, da Raffaele Viviani a Luciano De Crescenzo, il pensiero e la parola napoletana hanno attraversato i secoli, influenzando intere generazioni.
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La Cucina… una Storia di Fama Mondiale
È impossibile parlare di Napoli senza menzionare la sua cucina, una delle più apprezzate e conosciute al mondo. La pizza napoletana, oggi Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO, è senza dubbio la regina della tavola. Nata nei vicoli della città, ha conquistato il globo con la sua semplicità e il suo sapore unico. Ma Napoli è molto di più di una margherita.
Tra i piatti tipici troviamo la pasta alla genovese, con il suo ragù di cipolle e carne che cuoce per ore; la parmigiana di melanzane, ricca e profumata; e naturalmente il ragù napoletano, “che p’ ‘o ffa’ bbuono ce vò ‘o tiempo”, come direbbe Eduardo. I friarielli, i fritturini misti, le zeppole di San Giuseppe, il babà, la sfogliatella: ogni piatto racconta una storia, un pezzo di città, un gesto d’amore. La cucina napoletana non è solo nutrimento, ma cultura condivisa, memoria di famiglia, arte popolare.
Napoletanità: un’identità che conquista il mondo
Essere napoletani è molto più che appartenere a una città: è un modo di sentire, di vivere, di affrontare la vita. La napoletanità, nei suoi aspetti più veri e profondi, è fatta di ironia e passione, di calore umano e creatività, di orgoglio e spirito di adattamento.
Nel corso dei secoli, Napoli ha spesso dovuto confrontarsi con stereotipi e pregiudizi, ma i suoi abitanti hanno sempre risposto con il talento, l’ingegno, e una straordinaria capacità di reinventarsi.
Oggi, grazie anche al cinema, alla musica e ai social, la napoletanità è diventata un linguaggio globale. Giovani artisti come Liberato, scrittori come Maurizio de Giovanni, registi come Paolo Sorrentino e tantissimi altri hanno saputo raccontare Napoli in modo nuovo, mantenendo vivo lo spirito di una città che guarda al futuro senza dimenticare il passato.
I festeggiamenti per i 2500 anni dalla fondazione di Napoli saranno l’occasione per il mondo intero di riscoprire una città che non ha mai smesso di stupire, di emozionare, e soprattutto di insegnare che anche tra mille contraddizioni si può essere profondamente, orgogliosamente, splendidamente napoletani.