La Bellezza della Natura, lo Scempio dell’Uomo.

Meno Cemento e più la Bellezza della Natura, prima di costruire, recuperiamo ciò che già abbiamo, solo così ci guadagnerà veramente l’intera collettività
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Meno Cemento e più la Bellezza della Natura, prima di costruire, recuperiamo ciò che già abbiamo, solo così ci guadagnerà veramente l’intera collettività

Ammirate la Bellezza della Natura, un Albero a Primavera, lasciato al suo incredibile destino di meraviglia, senza l’aiuto dell’essere umano. 

Nessuno l’ha mai toccato, Lui ogni anno inizia il suo ciclo vitale, con le sue prime gemme che diventano fiori, poi frutto e foglie di mille colori che creano un dipinto che nemmeno il più abile degli Artisti avrebbe potuto concepire. 

È questa la Bellezza della Natura che si scontra con lo scempio dell’Uomo, con la cementificazione convulsa e forzata che anziché seguire regole di benessere, insegue solo il vile denaro. 

Dietro questo Albero che ci mostra quanto l’umanità sia piccola di fronte alle meraviglie del mondo, quello che poteva essere un prato fiorito, un bosco di betulle o una passeggiata tra i ciliegi, diverrà l’ennesima costruzione. 

La Bellezza della Natura e l’Arroganza dei Vili

Ancora una volta il cemento invade la Natura, l’uomo si appropria di ciò che non gli appartiene, trasformando la Bellezza in affari per pochi, sulla pelle di tanti. 

Il guadagno di qualche vile affarista senza scrupoli, in combutta con una classe dirigente indegna e compiacente, sceglie nuovamente la via più facile. 

In tutte le nostre città, grandi e piccole, sono molteplici le aree e gli edifici miseramente abbandonati, luoghi fatiscenti, lasciati al loro destino di decadenza, perché dunque non iniziare a ripristinare quelli, prima di strappare altro spazio alla Natura

La Bellezza della Natura, sacrificata sull’altare degli interessi, del business fine a se stesso, dimostrazione di totale mancanza di lungimiranza e rispetto. 

Eppure, tutte le amministrazioni che permettono ciò, sono poi le stesse che ci costringono a lasciare a casa la nostra vecchia auto perché non amica dell’ambiente o che ci obbligano ad una raccolta rifiuti porta a porta che trasforma ogni sera le nostre città in bidonville, sempre in nome del Pianeta. 

Quanta meschinità, quanta ipocrisia, quanta falsità. Siamo governati, a tutti i livelli da dei mentecatti che per qualche euro in più venderebbero anche la madre e se l’hanno già fatto, non avrebbero difficoltà a mettere a rischio il futuro dei loro stessi figli per un guadagno facile.

La Bellezza della Natura ancora una volta si scontra con la miseria umana, con la ricerca del denaro a tutti i costi e con quella smania fallistisca di cementare tutto il possibile quasi a dover dimostrare così una virilità che evidentemente è assente da tempo. 

Più Alberi e meno Cemento, non significa fermare il progresso ma dal momento che i luoghi abbandonati sono parecchi, prima di aggiungere altri mattoni, laddove dovrebbe esserci Vita, forse sarebbe auspicabile recuperare. 

Certo, magari il businnes per i soliti farabbutti non sarebbe eguale ma se vogliamo vivere in una società inclusiva, rispettosa, aperta a tutti, forse anche costoro dovrebbero fare qualche sacrificio per il bene della Comunità tutta, dei nostri figli, delle generazioni future. 

La nostra è pura utopia, lo sappiamo, il denaro vale più della Bellezza della Natura e gli sciacalli senza scrupoli che comandano non hanno altro interesse. 

La speranza è tuttavia ancora viva in noi perché crediamo nei più giovani che magari presto prenderanno il posto di queste vecchie iene, come Magazine DG85.it non possiamo che stare dalla parte delle nuove generazioni e lo saremo sempre, con il nostro Giornalismo senza Censure e con la nostra Informazione Libera ed Indipendente perché la voce del padrone è quella degli altri, la nostra è la voce della gente, della gente vera.

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