Luca Bianchini autore Torinese esce con questo nuovo titolo Il cuore è uno zingaro nel 2024 con Mondadori.
Autore di titoli come Instant Love(2003) , Dimmi che credi al destino (2015) e So che un giorno tornerai (2018) ritorna con gli stessi protagonisti già visti in Le mogli hanno sempre ragione (2022) passando però dalla bella e assolata Polignano al più austero e freddo nord di Bressanone in Trentino Alto Adige.
Protagonista il maresciallo Gino Clemente che si vede trasferito a Bressanone dopo un inconveniente con la moglie del sindaco di Polignano.
Lui e la sua adorata moglie Felicetta faticano inizialmente ad abituarsi al cambio di abitudini. Cena presto, freddo, l’apparente riservatezza degli abitanti e la lingua che, benché ci si trovi sempre in Italia, molti parlano tedesco. Per loro fortuna arriva in città una vecchia gloria della musica italiana Gabriel Manero noto per aver scritto nel 1983 una hit “Todo Corazon” canzone che ha fatto innamorare il nostro Maresciallo.
Il cantante originario di quei luoghi ritorna a casa in occasione di una serata evento per l’inaugurazione della birreria del paese e ovviamente Gino e Felicetta non possono mancare. Dopo il concerto l’artista e alcuni ospiti si trasferiscono nella villa del cantante per una piccola festa in esclusiva. Il mattino seguente però Gabriel viene ritrovato morto sulle scale di casa dal custode e dal suo manager.
Caduta accidentale o un evento voluto? Una grandiosa occasione per Gino che può finalmente far vedere le sue doti investigative ovviamente non senza l’ormai inseparabile brigadiere Guglielmotto, piemontese tuttofare e pieno zeppo di corteggiatrici grazie ai suoi denti “..che più bianchi non si può..”.
Interrogano amici e conoscenti e con l’aiuto di una vecchia amica arrivata dalla sua Polignano, Agata De Razza, ben presto a risolveranno il mistero dell’assassino. Il tutto ovviamente non senza il supporto del cane Brinkley e dell’immancabile Felicetta che tra un lavoro di giardinaggio e un ciambellone sarà come sempre fondamentale per riordinare le idee e avere nuove intuizioni.
“In un mondo che ha il terrore di invecchiare, la nostalgia è sempre un porto sicuro e le belle canzoni hanno il potere di fermare il tempo, anche solo per tre minuti.”
Su questo ruota la trama e così il titolo del libro, “Il cuore è uno zingaro” preso da una canzone del passato che riporta le hit e la cultura pop degli anni 80 a fare da sfondo in questa indagine. Lasciata la Puglia e le sue atmosfere ci trasferiamo in Alto Adige con paesaggi altrettanto belli ma decisamente diversi.
Qui ci si muove in bici e si mangia sano e soprattutto sembra che le persone siano fredde e riservate anche se in realtà, come in ogni paese che si rispetti, non mancano i pettegolezzi e ben presto il nostro Gino si accorgerà che non è molto differente dalla sua Polignano.
Si tratta di un classico giallo nel quale le indagini si svolgono tutte in poche ore e nel raggio di pochi chilometri e dove gli indizi vengono dati ma non tutti spiegati fin dall’inizio. Personalmente non sono un’amante di questo genere di gialli ma “Il cuore è uno zingaro” mi ha attirato per via del titolo e dell’autore.
Mi piace la scrittura di Luca Bianchini e anche in questo caso non sono rimasta delusa.
Le mie critiche su “Il cuore è uno zingaro” sono quindi figlie del poco amore per il genere in sé. Ci sono pochi colpi di scena e il tutto ricorda molto una commedia Italiana anni 90. Bellissimi i riferimenti a programmi e canzoni della cultura italiana popolare e molto divertenti i riferimenti e i commenti del maresciallo sulle persone e le loro abitudini.
“Le recenti punturine di botox lo facevano assomigliare più a un cerbiatto che a Bobby Solo ” a proposito di Gabriel Manero, o anche “Ciro Esposito, settant’anni , abbronzatura da lampada, occhiali fumé, capello corvino – verosimilmente tinto“ il manager di Manero.
Non posso non consigliare questo libro perché Luca Bianchini rimane una garanzia, si legge in un pomeriggio e lascia la sensazione di aver passato il tempo con un vecchio amico che ti racconta una storia con le solite battute e divagazioni divertenti tipiche di una conversazione leggera.
“erano anni in cui tutto poteva succedere ed eravamo, se non più felici, più spensierati”
Non mancano riferimenti anche all’epoca recente, come a lasciare uno spunto di riflessione sul tempo in cui viviamo, perché anche se la nostalgia fa sembrare le cose passate migliori di quelle presenti bisogna anche considerare che le cose del passato mentre le vivevamo avevano pur sempre aspetti meno apprezzabili ed è solo grazie all’occhio della nostalgia che ora ci sembrano migliori.
“in Italia basta morire e i social network diventano un cimitero di cordoglio in cui tutti condividono la foto del defunto con una frase di rammarico seguita da un #rip- riposa in pace – e dall’emoticon delle mani giunte o del cuore spezzato”