Ha 24 anni, è nata nel 2000 e forse anche per questo è una Cantautrice che racconta in prima persona gioie e dolori della Generazione Z.
Emma Nolde non è ancora così conosciuta al grande pubblico ma è una della realtà più interessanti della Musica Indipendente Italiana, quella che non passa sulle grandi radio e che magari non fa milioni di streaming ma anche quella che se l’ascolti attentamente può lasciare il segno.
Noi lo abbiamo fatto, ci siamo lasciati trasportare da “Nuovospaziotempo” un Album decisamente interessante che alterna un ritmo pop, molto energico ed elettrizzante a momenti di pura riflessione, analisi, condivisione.
Del resto, l’animo della Generazione Z è proprio questo, nel bene e nel male, momenti di euforia che si alternano a stati di depressione e isolamento, dolore che incontra la felicità, amore che spesso si trasforma in delusione.
Emma Nolde riesce a racchiudere tutto questo in 11 brani in apparenza leggeri ma in realtà per niente banali.
Se anche Nicolò Fabi, una penna tra le più profonde della Musica Italiana, ha voluto cantare uno di questi pezzi insieme ad Emma, qualcosa vorrà dire, una sorta di passaggio di testimone tra la vecchia e la nuova generazione.
C’è spazio anche per un po’ di contaminazione estremamente contemporanea che guarda al mondo della trap ma non di quella banalotta e acchiappa streaming, bensì quella delle parole più profonde di Mecna e Nayt che accompagnano Emma Nolde alla risoluzione del “Punto di Domanda”
Alla fine dell’ascolto, ci rendiamo conto che nessuno ha la risposta, nessuno può dirci cosa e come dobbiamo fare, qual’è il miglior modo di vivere, cosa è giusto e cos’è sbagliato. Eppure tutti ce lo dicono, costantemente. I Media, la Politica, la Famiglia, le Istituzioni, persino il vicino di casa.
Se Emma Nolde con il suo “Nuovospaziotempo” ci invita a restare liberi, liberi di fare ciò che vogliamo, liberi di seguire i nostri sentimenti, il nostro cuore, la nostra anima e giusto provare a farlo.
Ascoltate dunque questo Album e cercate sempre di sostenere la Musica Indipendente, quella meno blasonata, quella più autentica, il vero Cantautorato che vive ancora, nonostante tutto.