Ora lo possiamo dire, perché a questo punto le possibilità sono solamente due, o Chiello è un Genio Contemporaneo, oppure è un Pazzo che si sta prendendo gioco di noi con una sublime arguzia, il che ci riporta alla prima Opzione.
“Scarabocchi” non è un Album normale, è Arte allo stato puro, intesa come contaminazioni, sperimentazione, un pizzico di follia che si fonde con la genialità fino a non distinguerle più.
C’è un po’ di tutto, in un mix che pare essere stato creato in un momento di estasi, senza controllo, in balia di qualche sostanza strana che ha avuto la capacità di dare vita a qualcosa di affascinante senza eguali.
Chiello ci porta negli anni 30, poi ci regala energia quasi punk ma anche ballate che paiono uscire dalla penna di un cantautore degli anni 60, si lascia andare ad un falsetto tanto potente quanto fastidioso a sottolineare con le sue indubbie doti vocali, una narrazione che pare folle ma che in realtà è geniale.
Rieccoci alla nostra domanda iniziale, come Redazione del Magazine DG85.it abbiamo voluto analizzare attentamente questo Album, ascoltandolo e riascoltandolo più volte per captarne a fondo tutte le sfaccettature.
Lo facciamo sempre perché vogliamo raccontare la Cultura Contemporanea senza filtri né censure, con il nostro Giornalismo senza Etichette, al servizio di un’Informazione Libera ed Indipendente.
Siamo fatti così, non ci limitiamo come fanno gli altri a copia-incollare un comunicato stampa, tutto ciò che scriviamo nasce dall’ascolto, dall’esperienza diretta che poi diventa un pensiero, condivisibile o no ma sempre libero ed autentico.
Chiello, la bellezza della Follia, il Genio dell’Artista
Questa prassi con Chiello è stata quasi un’Experience che potremmo tranquillamente definire Mistica perché il ragazzo ha creato qualcosa di assurdo, pazzo, incredibilmente unico nel suo genere.
Diciamo tutto questo nel senso più buono del termine perché Rocco Modello, questa volta è veramente andato oltre, fino alla massima espressione dell’Arte, nella sua più alta e sublime concezione.
“Scarabocchi” è un dipinto che prende vita, un modello di espressionismo contemporaneo che in apparenza non ha alcun significato ma che se guardato attentamente, o ascoltato come in questo caso, ci lascia letteralmente basiti.
Ad esempio “Succo d’Ananas” con Achille Lauro. Un pezzo che se ascoltato velocemente potrebbe non avere alcun senso ma fermatevi a gustarne ogni sfumatura e ne scoprirete tutta la piacevole poesia.
C’è poi una canzone che parla di “Insetti” della paura dei Tavani, pura pazzia artistica ma anche questa volta, oltre l’argomento di base, o meglio oltre le parole, c’è qualcosa che può addirittura sconvolgere.
Chiello non è un’Artista per tutti, di base il suo genere è Indie Alternativa, quindi non vuole essere l’Artista di tutti ma se darete una possibilità a questo suo disco, ne resterete piacevolmente sorpresi.