A Carnevale ogni scherzo (e ogni dolce) vale, storia e tradizione delle bontà del periodo

Aspettando la Quaresima, il Carnevale è occasione per degustare delizie, quasi sempre fritte che cambiano nome ma non bontà in ogni angolo d’Italia
Aspettando la Quaresima, il Carnevale è occasione per degustare delizie, quasi sempre fritte che cambiano nome ma non bontà in ogni angolo d’Italia

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Davide Gerbino

Correspondent Creator, Presentatore, Producer per DG85.it e DG Network

Lo sapevate che le Chiacchiere originali del Carnevale sono nate secoli fa a Bordighera, piccolo paese della Liguria a pochi chilometri da Sanremo

Ebbene si, la primissima ricetta originale trovata, arriva proprio da questo bellissimo luogo di mare anche se poi la Tradizione si è diffusa in ogni parte d’Italia con nomi, forme e metodi di cottura diversi, pur mantenendo la stessa Originalità. 

La Chiacchiera, dolce tipico del Carnevale per Eccellenza, nella versione originale doveva e deve essere fritta. Friggere significa conservare il prodotto più a lungo e da necessità ne è nata una ricetta decisamente sfiziosa. 

Eppure, paese che vai, Chiacchiera che trovi. Basta spostarsi di pochi chilometri per avere sulla tavola un prodotto molto simile ma con nome diverso, in Piemonte ad esempio, in molti preferiscono usare il termine Bugia che con il tempo si è evoluta, nella Bugia Ripiena di Marmellata, Crema o Cioccolato giusto per aggiungere ulteriore sfiziosità.

In Toscana si parla di Cenci e di Sfrappole, a Roma semplicemente Frappe, a Venezia terra del Carnevale più glamour del mondo si mangiano i Galani

Andando verso l’Austria si parla di Krapfen del Carnevale come alternativa alle Frittelle di Mele, tornando in Piemonte, in alcune Vallate si preferiscono i “Frisciù” fino alle Zeppole del Mezzogiorno. 

Un Carnevale diverso da Nord a Sud

Non solo ogni Regione ma anche ogni paese, ogni borgata, ogni angolo d’Italia ha la sua versione del Dolce Tipico di questa pazza festa che ci porta verso la Pasqua 

Come detto, unico punto in comune è la Frittura, praticamente d’obbligo un tempo ma oggi per ragioni più “salutiste” figlie della nostra epoca, sostituita a volte dalla cottura in forno. 

Come Magazine DG85.it come ben sapete ci occupiamo di Cultura Contemporanea, la raccontiamo ogni giorno in tutte le sue forme, sempre con il nostro Giornalismo senza Etichette e la nostra Informazione Libera ed Indipendente

Il cibo, oltre che le Tradizioni festaiole come il Carnevale, sono parte integrante della nostra Cultura, per questo non possiamo fare altro che raccontarvi anche questa storia. 

Facendo un salto indietro di circa due millenni, scopriamo che una prima versione di quelle che oggi sono le Chiacchiere di Carnevale, era già presente sulle tavole dei Romani.

Un dolce semplice, già allora fritto per conservarlo più a lungo che veniva utilizzato per festeggiare questo periodo di transizione in attesa della purificazione primaverile che oggi potremmo identificare con la nostra Quaresima

Cambia il Mondo ma il Cibo resta punto di Riferimento

Passano i secoli, le Tradizioni, le Religioni e le credenze popolari ma il buon cibo resto, cambia nome, si evolve ma la sua funzione è sempre quella. 

Portare conforto, gioia, allegria in un mondo che evidentemente è da sempre difficile e complicato ma che attraverso qualcosa di buono può diventare più semplice e sopportabile. 

Chiacchiere, Frittelle, Bugie, Krapfen, Bombette… chiamatele e fatele come volete ma il punto resta sempre quello, a Carnevale bisogna concedersi qualcosa di buono.  

Ci penserà poi la Quaresima a farci tornare ai nostri standard, in attesa della Pasqua, del Cioccolato, delle Grigliate, delle Colombe ma questa è tutta un’altra storia.

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