La Befana vien di Notte con le scarpe tutte Rotte, col vestito alla Romana, viva viva la Befana… fa più o meno così una filastrocca che in queste ore milioni di Bambini reciteranno aspettando questa dolce e un po’ strana Nonnina.
La Storia della Befana è una Storia fortemente Italiana anche se figure simili si trovano nella Cultura Folkloristica Tradizionale di molti stati anche nel Nord Europa.
Noi del Magazine DG85.it ogni giorno raccontiamo la Cultura Contemporanea, in tutte le sue sfaccettature e dunque in questo giorno così particolare non potevamo certo dimenticarci di questa Nonnina davvero speciale.
Nella Tradizione più antica, la Befana era probabilmente simbolo agricolo e contadino, i Popoli Pagani in questo periodo dell’anno celebravano tutta una serie di Festività e Rituali per propiziare la rinascita primaverile.
La Befana o ciò che rappresentava all’epoca era dunque una figura positiva, una Donna che con la sua Fertilità andava a portare ricchezza e buon auspicio per quel che sarebbe stato l’anno nuovo.
La Tradizione Cristiana inizialmente mise la Befana ai margini, quasi con disprezzo, considerata simbolo di una Cultura Pagana che in molti, negli ambienti della Chiesa volevano cancellare.
Tuttavia, col tempo, questa Nonnina ha saputo ritagliarsi il suo spazio, tra le Festività di fine anno.
Pare che fu proprio una Donna molto anziana a guidare i Re Magi verso la Capanna di Betlemme e pare che essendo molto povera, non potesse offrire nulla al Gesù Bambino così, presa dal rimorso, decise di sdebitarsi offrendo piccoli doni a tutti gli altri Bambini che incontrava.
Ovviamente non vi è una prova certa di questo racconto ma l’immagine è sicuramente suggestiva ed interessante.
Befana la riscoperta di una Tradizione
Noi che con il nostro Giornalismo senza Etichette, raccontiamo la Cultura Contemporanea, facendoci promotori di un’Informazione Libera ed Indipendente non abbiamo timore nel dire che la figura della Befana, così come la conosciamo oggi, fu rilanciata fortemente durante il periodo del Fascismo.
In occasione della fine delle festività, con l’Epifania, il Governo organizzava la cosiddetta “Befana Fascista” un momento di aggregazione e solidarietà dove anche i Bambini delle classi sociali meno abbienti potevano ricevere in dono la famosa Calza.
Era una ricorrenza molto democratica, realmente Inclusiva se vogliamo perché tutti i Bambini, ricchi o poveri, in quell’occasione ricevevano lo stesso dono, senza alcun tipo di discriminazione e disuguaglianza.
Forse anche per questo, la Befana è rimasta nell’immaginario collettivo come un momento speciale, unico nel suo genere.
Non ha il carisma e l’impatto di Babbo Natale, non porta giochi sfarzosi o doni scintillanti. Lei è umile ma sincera e vera.
I suoi piccoli doni sono fatti con il Cuore e come tali vanno considerati.
La Befana, chiude le festività, come si dice “l’Epifania tutte le Feste porta Via” e in un certo senso ci fa tornare a quella sobrietà che durante il periodo Natalizio abbiamo un po’ perso.
Ci riporta alla normalità, alla realtà della nostra Vita quotidiana, lo fa con il suo stile sobrio, nel silenzio di una fredda notte di inizio Gennaio.
Dopo tanti anni, secoli a dire il vero, il Mito della Befana continua a resistere e ad essere tramandato. Non sarà più quella delle origini e neanche quella che portò i Re Magi da Gesù Bambino ma resta pur sempre un simbolo bello che ci piace.
Anche questa è Cultura Contemporanea, anche queste sono Tradizioni e Storie che ci piace tramandare e che con orgoglio proviamo fare dalle pagine di questo Magazine.
Qualcuno vorrebbe impedirci di portare avanti questa nostra missione, c’è chi vorrebbe tappare la bocca di Giornalisti come noi che hanno scelto di restare Liberi, senza sottomettersi al giogo e alle etichette.
Ci provano ma non ci riescono perché dalla nostra parte c’è la Gente, ci siete voi tutti che ogni giorno a migliaia cliccate sui nostri Articoli e li leggete, li condividete, li fate diventare virali.
Buona Epifania, anzi Buona Befana a tutti Voi!