Ape Piaggio: la Fine di un Mito

L’Iconico simbolo di un’Italia lavoratrice, non produrrà più nel nostro paese, troppi vincoli e troppi costi, si delocalizza in India. 
Ape Piaggio: la Fine di un Mito

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Articolo a cura della Redazione di DG85.it

Nel 2024 produrre in Italia, un mezzo di locomozione, inventato in questo paese più di 70 anni fa, non è più conveniente. 

Leggi, vincoli ambientali, normative che paiono essere studiate apposta per far chiudere le imprese e licenziare le persone, impediscono anche alle realtà più storiche di sopravvivere.

I piccoli chiudono, sommersi dai debiti, provando fino all’ultimo a garantire uno stipendio a decine di famiglie, i più grandi, come la Piaggio, scelgono la via della delocalizzazione.

Già perché non tutto il mondo è così attento alle politiche ambientali, a dire il vero nel 90% del pianeta tutto ciò che da noi ormai è qualcosa di accettato più o meno volentieri, resta pura utopia se non oggetto di derisione nei nostri confronti. 

L’India ha accolto a braccia aperte Ape Piaggio perché la storica azienda italiana, oltre a portare mezzi che saranno molto utili alla popolazione locale, sarà anche un’opportunità di impiego per centinaia di persone. Famiglie che troveranno un lavoro, una ricchezza che alle nostre latitudini è perduta.

Quando hai fame, poco te ne importa del cambiamento climatico, non te ne frega nulla di sapere che forse tra qualche centinaio d’anni, i ghiacciai saranno sciolti a causa dell’Ape a benzina. 

Quando hai fame ti importa solo ciò che succede oggi ed onestamente ci pare anche abbastanza giusto. 

Noi occidentali ci crediamo probabilmente più istruiti, colti e più propensi al sacrificio oggi per un futuro migliore domani. Ascoltiamo politici e personaggi di spettacolo che ci dicono che ormai la situazione è drammatica e che dobbiamo rinunciare alle nostro comodità per salvare il pianeta.

Loro si spostano sul jet privato da un continente all’altro, consumando in un giorno ciò che non consumeremo in una vita ma questo è un dettaglio che non fa la differenza. Ci convinciamo che l’Ape Piaggio è un male assoluto e che va fatto qualcosa per impedire a quei mezzi di viaggiare. 

Poi dall’altra parte del mondo, miliardi di persone ogni giorno viaggiano su quell’Ape Piaggio e non di certo sull’ultimo modello eco-sostenibile ma a noi non importa perché anche se il nostro piccolo sacrificio è totalmente inutile, ugualmente lo facciamo forse per darci una ragione d’essere. 

La triste storia di Ape Piaggio dovrebbe pur insegnare qualcosa, al popolo come ai politici. 

La strada che abbiamo intrapreso, siamo poi così certi che sia quella giusta o meglio siamo realmente disposti a sacrificare tutto ciò che abbiamo conquistato, già sapendo che non servirà a nulla?

Un giorno un convinto Ambientalista disse che se l’Europa farà da esempio virtuoso, azzerando le emissioni di CO2 (ammesso che davvero questo sia causa di un riscaldamento globale) anche paesi come Cina, India, Pakistan, Brasile, Bangladesh, Ghana, Nigeria seguiranno a ruota. 

In sala scoppiò una fragorosa risata e con un po’ di nostalgica tenerezza, vorremmo anche noi avere nell’anima l’ottimismo di quel Ambientalista.

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