Il mondo dello spettacolo italiano piange la scomparsa di Antonello Fassari, attore versatile e volto noto del cinema e della televisione, venuto a mancare all’età di 72 anni dopo la sofferenza di una lunga malattia. La sua carriera, iniziata negli anni ’70, è stata caratterizzata da una straordinaria capacità di spaziare tra teatro, cinema e televisione, lasciando un’impronta indelebile nel cuore del pubblico.
Antonello Fassari: esordi e formazione
Nato a Roma il 4 ottobre 1952, Antonello Fassari si è diplomato nel 1975 all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Successivamente, ha approfondito la sua formazione partecipando a un seminario diretto da Luca Ronconi, uno dei più importanti registi teatrali italiani. Questa solida base gli ha permesso di affrontare con successo una carriera poliedrica, alternando ruoli teatrali, cinematografici e televisivi.
Ha esordito nel mondo del teatro sotto la guida di Luca Ronconi, partecipando a numerose produzioni di rilievo. Parallelamente, ha iniziato la sua carriera cinematografica nel 1979 con il film “Atsalut pader” di Paolo Cavara. Negli anni successivi, ha collaborato con registi del calibro di Alberto Lattuada ne “La cicala” (1980) e Mario Monicelli ne “Il male oscuro” (1990). Tra le sue interpretazioni più significative si annoverano ruoli in “Il muro di gomma” (1991) di Marco Risi, “Romanzo criminale” (2005) di Michele Placido e “Suburra” (2015) di Stefano Sollima.
Indimenticabile il ruolo nel Film del 1995 “Selvaggi” divenuto poi un Cult del Cinema Italiano degli anni 90.
Come Magazine DG85.it abbiamo apprezzato la versatilità di Antonello Fassari nel passare sempre con enorme credibilità da ruoli Comici ad Impegnati, dimostrazione della professionalità di una vecchia scuola di Attori ed Artisti Italiani.
Seguendo il nostro principio di Giornalismo senza Etichette, vogliamo quindi omaggiare questo Amico di tutti gli Italiani che purtroppo non c’è più.
“I Cesaroni” una Storia Italiana…
Oltre al cinema, Fassari ha avuto una prolifica carriera televisiva. Ha partecipato a sceneggiati e varietà come “Avanzi“, “Anni ’50” e “Al di là delle frontiere“. Tuttavia, il ruolo che lo ha reso celebre al grande pubblico è stato quello di Cesare Cesaroni nella serie televisiva “I Cesaroni“, andata in onda su Canale 5 dal 2006 al 2014.
Cesare, fratello maggiore di Giulio (interpretato da Claudio Amendola), è il burbero ma dal cuore d’oro proprietario della bottiglieria di famiglia. Il personaggio è noto per il suo carattere schietto e per l’iconica espressione “Che amarezza“, diventata un vero e proprio tormentone tra i fan della serie.
In un’intervista, Fassari ha raccontato l’origine di questa frase: “Io ho inventato ‘Che amarezza‘ assolutamente per caso. Lo diceva un mio zio quando perdeva la Roma e c’aveva sta frase. E niente, un giorno girando una scena non si riusciva a venirne a capo… mi era venuto in mente questo ‘Che amarezza‘.”
Nella vita privata, Antonello Fassari è stato sposato dal 1982 al 2005 con Maria Fano, dalla quale ha avuto una figlia, Flaminia, nata nel 1988. Dopo la separazione, ha avuto una relazione con Rossella, con la quale è apparso in diverse occasioni pubbliche. Appassionato tifoso della Roma, nel gennaio 2020 ha ricevuto un riconoscimento speciale nell’ambito della 13ª edizione del Premio Sette Colli Romanisti.
Si è cimentato anche nella musica, incidendo nel 1984 una canzone rap dal titolo “Romadinotte“, di cui ha scritto il testo, con base musicale elaborata da Lele Marchitelli, Danilo Rea e Pasquale Minieri. Inoltre, ha diretto il film “Il segreto del giaguaro” (2000), interpretato dal rapper Piotta, dimostrando la sua versatilità artistica ancora una volta.
La scomparsa di Antonello Fassari lascia un vuoto nel panorama artistico italiano. La sua capacità di interpretare ruoli comici e drammatici con la stessa intensità e autenticità lo ha reso un attore amato e rispettato. Il suo contributo al teatro, al cinema e alla televisione rimarrà un punto di riferimento per le future generazioni di artisti.
In ricordo del suo talento e della sua passione, il pubblico continuerà ad apprezzare le sue interpretazioni, che hanno saputo raccontare con sincerità e profondità le sfumature dell’animo umano.