Anastasio: Le Macchine Non Possono Pregare. Una visione Cruda ma Autentica dell’Umanità Contemporanea, nell’Epoca dell’Intelligenza Artificiale e dell’Ignoranza Umana, Anastasio ci porta in un viaggio psichedelico, una nuova frontiera unica ed originale, una nuova pagina per il Rap Italiano.
Definirlo Rapper sarebbe forse limitante per un Ragazzo che fin dai suoi esordi ha dimostrato d’essere qualcosa di totalmente diverso da ciò che lo circonda.
Già in quel X-Factor del 2018 aveva sorpreso pubblico e critica con la sua Rabbia, una sofferenza umana che trasforma la sua Musica in uno sfogo, in un urlo pieno di rancore che in qualche modo diventa poesia e pura arte allo stesso tempo.
Anastasio l’ultimo Messia della Musica
“Le Macchine non Possono Pregare” è un Album senza eguali, a tratti Rock, aggressivo, quasi metal, con barre tanto amare quanto interessanti al limite del geniale.
Un viaggio introspettivo che analizza lo stato attuale delle cose, una visione crudamente realistica di una società che viaggia spedita verso il baratro.
L’Intelligenza Artificiale, la Macchina che diventa Dio per alcuni e male assoluto per altri, da creazione dell’Uomo a Padrona dell’intera Umanità che in fondo non è così diversa da quella di secoli fa.
Charles Baudelaire, nella Francia di metà Ottocento, tra Rivoluzione e Devastazione, osserva quel disastro come oggi fa Anastasio, con la sua Musica.
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Il paragone così assurdo e inverosimile in realtà è drammaticamente autentico, si potrebbe dire geniale perché questo ragazzo ha scritto qualcosa di assolutamente non banale.
La sua è una riflessione che abbiamo più volte definito cruda perché questo è ciò che emerge dalle 12 tracce del disco, questa visione è tuttavia più che mai veritiera, basta guardarci intorno per capirlo.
È come se Anastasio volesse ammonirci, come un ultimo Messia che annuncia l’imminente Apocalisse. Quel pazzo che gira tra la folla assente e assuefatta, provando a svegliare le genti, quasi sempre invano.
Troppo lavoro è stato fatto da chi veramente ha il potere, per riuscire con dodici canzoni a distruggerlo ma è nostro dovere ascoltare questo ragazzo, con grande attenzione.
Non è un Album che spaccherà gli streaming, perché Anastasio è fuori dagli schemi e dunque dal Mainstream, non è di moda perché qualcuno ha timore forse delle sue rime, delle sue barre che ti colpiscono e magari potrebbero anche svegliarci.
Noi che cerchiamo sempre un senso dalla Musica, attraverso le nostre Recensioni, abbiamo compreso in modo forte e chiaro il messaggio che ci arriva da “Le Macchine non Possono Pregare”.
È una denuncia, pura e semplice, un grido di dolore dell’ultimo martire che sta per immolarsi per tutti noi.
Non stiamo esagerando, il senso epico del disco è esattamente questo e ci giunge attraverso un sound che come detto parte dal Rap ma poi si evolve in qualcosa di totalmente diverso.
C’è qualcosa dei Rapper Americani, quelli più incazzati di sempre ma rimane un lavoro autentico, diverso da tutto ciò che oggi potete ascoltare in Italia.
Anastasio ha fatto qualcosa di grande, ha voluto aprire gli occhi della sua generazione, svegliare le masse ma purtroppo per Lui e per Noi quelle masse sono talmente sopite che non basterà una canzone per cambiare le sorti di questa umanità.
Se cercate un messaggio di speranza, non lo troverete in questo disco ma a volte c’è bisogno di consapevolezza, di verità, anche se fa male, anche se appare quasi inaccettabile.