C’è chi crede che in Italia vi sia una vera Democrazia. C’è la Costituzione, quella figlia della Guerra e della Resistenza, ci sono le Elezioni, quelle in cui vince sempre il Partito dell’Astensionismo, ci sono le Istituzioni bravissime nel parlare ma poi nei fatti…
L’Italia è il paese degli Ordini. C’è quello dei Giornalisti, istituito ai tempi del Fascismo per controllare la Stampa e oggi, nel 2024, ancora in auge e con più o meno le stesse funzioni di censura e oppressione.
Se un Giornalista iscritto all’albo, osa scrivere qualcosa di non allineato al pensiero unico dominante, una commissione decide di sospenderlo dal suo lavoro, ammonirlo, multarlo o magari anche espellerlo.
Eppure stiamo quasi sempre parlando semplicemente di libertà d’espressione, pensiero critico, libertà di parola.
Del resto, se un ordine è stato istituito durante una Dittatura, anche dopo 100 anni, sempre quell’indirizzo avrà nel svolgere le sue funzioni.
Situazione ancora peggiore è quella del Giornalista che decide di non iscriversi al suddetto albo. Chi facendo anche un lavoro magari migliore rispetto al tesserato pagante (già perché per stare nell’albo si paga e anche parecchio) viene ghettizzato e discriminato, semplicemente perché decide di operare senza alcuna etichetta.
L’Informazione Libera ed Indipendente non piace all’ordine dei giornalisti, non piace nel 2024 così come non piaceva nel ventennio eppure oggi tutti i giornalisti iscritti all’albo devono dichiararsi antifascisti, ennesima presa in giro orwelliana.
L’Istituzione dell’Ordine, nel mondo dell’Informazione e del Giornalismo, oggi ci appare come qualcosa di arcaico e obsoleto, inutile e francamente autoreferenziale. Si può essere un ottimo Giornalista senza avere la tessera in tasca e si può essere allo stesso tempo un pessimo giornalista anche pagando regolarmente ogni anno la tassa di iscrizione.
Eppure, se pensiamo ai milioni di euro che oggi anno lo stato versa nelle casse dell’editoria come fondi per la sua “autonomia”, in pochi sanno che se una testata, pur autorevole, apprezzata dai lettori e seria, non ha tuttavia come direttore un tesserato al partito, pardon all’albo, questa verrà esclusa da tale ripartizione.
Perché tutti siamo uguali in Italia ma c’è sempre chi è più uguale degli altri…
Questa agli occhi di chiunque è una palese forma di DISCRIMINAZIONE considerando che quei soldi sono stati versati da tutti i contribuenti, non sarebbe meglio abolire tale finanziamento?
Ci sono settimanali di paesello, con poche centinaia di copie vendute che ricevono centinaia di migliaia di euro per il solo fatto che il loro direttore è iscritto all’albo. Mentre ci sono Testate Libere ed Indipendenti, senza etichette con centinaia di migliaia di lettori che non ricevono nulla. Non sappiamo se definirla discriminazione ma di certo è una totale mancanza di meritocrazia.
L’Ordine dei Giornalisti non è tuttavia l’unico Albo di cui l’Italia può vantare, esattamente come le Caste Indiane (almeno a quelle latitudini lo ammettono e non hanno finta ipocrisia di queste nostre parti) abbiamo l’Ordine dei Notai, altro angolo esclusivo di attività con una successione quasi dinastica.
Il Padre era Notaio come il Nonno, così lo sarà anche il Nipote e via dicendo… avete mai visto il Figlio di un Operaio diventare Notaio?
Discriminazione, mancanza di Pari Dignità e Diritti eppure è tutto normale. Meno esclusivo ma altrettanto invadente, l’Ordine degli Avvocati così come esiste pure quello degli Agenti di Commercio.
Sembra assurdo ma anche un Venditore, per poter essere accettato, deve pagare una quota d’iscrizione annuale, oltre che una bella tassa all’entrata.
Al netto di tutto questo (ed abbiamo citato solo quelli più rappresentativi ma ve ne sono molti altri) fondamentalmente l’esistenza di Albi e Ordini è dovuta principalmente ad istituzioni cadenti che hanno bisogno di soldi per sopravvivere.
Tutto gira attorno alla tessera, al pagamento della quota annuale. Non importa la capacità del singolo, la sua bravura, il suo intelletto, assolutamente NO, conta solo il cash.
C’è poi una questione di mussoliniana memoria, ovvero quella del controllo, indirettamente soprattutto per i giornalisti, l’Ordine è una spia accesa che osserva e punisce chi tende a voler troppa libertà ed autonomia.
Se non hanno il controllo, perdono il potere, se perdono il potere il sistema crolla e il loro ruolo non ha più ragione d’esistere. Ecco perché chi crede nella Libertà, nei Diritti e nell’Uguaglianza, aborra totalmente il sistema degli ordini.
DG85.it così come DG Network e tutte le Testate e i Magazine che collaborano con noi, credono in un Giornalismo Libero ed Indipendente, senza Etichette, senza Padroni, senza filtri né censure. Il nostro Editore è il Cittadino, la Persona che ci legge e ascolta ogni giorno. Siamo contrari a logiche marchettare, a copia-incolla, a redazioni che si limitano a riportare quanto scritto da altri su di un comunicato stampa. Il nostro Giornalismo rappresenta oggi un baluardo di Libertà, l’antidoto più efficace, al pensiero unico dominante.
Gli Albi della Disuguaglianza.
⬇️ Condividi ⬇️
Redazione
Articolo a cura della Redazione di DG85.it
C’è chi crede che in Italia vi sia una vera Democrazia. C’è la Costituzione, quella figlia della Guerra e della Resistenza, ci sono le Elezioni, quelle in cui vince sempre il Partito dell’Astensionismo, ci sono le Istituzioni bravissime nel parlare ma poi nei fatti…
L’Italia è il paese degli Ordini. C’è quello dei Giornalisti, istituito ai tempi del Fascismo per controllare la Stampa e oggi, nel 2024, ancora in auge e con più o meno le stesse funzioni di censura e oppressione.
Se un Giornalista iscritto all’albo, osa scrivere qualcosa di non allineato al pensiero unico dominante, una commissione decide di sospenderlo dal suo lavoro, ammonirlo, multarlo o magari anche espellerlo.
Eppure stiamo quasi sempre parlando semplicemente di libertà d’espressione, pensiero critico, libertà di parola.
Del resto, se un ordine è stato istituito durante una Dittatura, anche dopo 100 anni, sempre quell’indirizzo avrà nel svolgere le sue funzioni.
Situazione ancora peggiore è quella del Giornalista che decide di non iscriversi al suddetto albo. Chi facendo anche un lavoro magari migliore rispetto al tesserato pagante (già perché per stare nell’albo si paga e anche parecchio) viene ghettizzato e discriminato, semplicemente perché decide di operare senza alcuna etichetta.
L’Informazione Libera ed Indipendente non piace all’ordine dei giornalisti, non piace nel 2024 così come non piaceva nel ventennio eppure oggi tutti i giornalisti iscritti all’albo devono dichiararsi antifascisti, ennesima presa in giro orwelliana.
L’Istituzione dell’Ordine, nel mondo dell’Informazione e del Giornalismo, oggi ci appare come qualcosa di arcaico e obsoleto, inutile e francamente autoreferenziale. Si può essere un ottimo Giornalista senza avere la tessera in tasca e si può essere allo stesso tempo un pessimo giornalista anche pagando regolarmente ogni anno la tassa di iscrizione.
Eppure, se pensiamo ai milioni di euro che oggi anno lo stato versa nelle casse dell’editoria come fondi per la sua “autonomia”, in pochi sanno che se una testata, pur autorevole, apprezzata dai lettori e seria, non ha tuttavia come direttore un tesserato al partito, pardon all’albo, questa verrà esclusa da tale ripartizione.
Perché tutti siamo uguali in Italia ma c’è sempre chi è più uguale degli altri…
Questa agli occhi di chiunque è una palese forma di DISCRIMINAZIONE considerando che quei soldi sono stati versati da tutti i contribuenti, non sarebbe meglio abolire tale finanziamento?
Ci sono settimanali di paesello, con poche centinaia di copie vendute che ricevono centinaia di migliaia di euro per il solo fatto che il loro direttore è iscritto all’albo. Mentre ci sono Testate Libere ed Indipendenti, senza etichette con centinaia di migliaia di lettori che non ricevono nulla. Non sappiamo se definirla discriminazione ma di certo è una totale mancanza di meritocrazia.
L’Ordine dei Giornalisti non è tuttavia l’unico Albo di cui l’Italia può vantare, esattamente come le Caste Indiane (almeno a quelle latitudini lo ammettono e non hanno finta ipocrisia di queste nostre parti) abbiamo l’Ordine dei Notai, altro angolo esclusivo di attività con una successione quasi dinastica.
Il Padre era Notaio come il Nonno, così lo sarà anche il Nipote e via dicendo… avete mai visto il Figlio di un Operaio diventare Notaio?
Discriminazione, mancanza di Pari Dignità e Diritti eppure è tutto normale. Meno esclusivo ma altrettanto invadente, l’Ordine degli Avvocati così come esiste pure quello degli Agenti di Commercio.
Sembra assurdo ma anche un Venditore, per poter essere accettato, deve pagare una quota d’iscrizione annuale, oltre che una bella tassa all’entrata.
Al netto di tutto questo (ed abbiamo citato solo quelli più rappresentativi ma ve ne sono molti altri) fondamentalmente l’esistenza di Albi e Ordini è dovuta principalmente ad istituzioni cadenti che hanno bisogno di soldi per sopravvivere.
Tutto gira attorno alla tessera, al pagamento della quota annuale. Non importa la capacità del singolo, la sua bravura, il suo intelletto, assolutamente NO, conta solo il cash.
C’è poi una questione di mussoliniana memoria, ovvero quella del controllo, indirettamente soprattutto per i giornalisti, l’Ordine è una spia accesa che osserva e punisce chi tende a voler troppa libertà ed autonomia.
Se non hanno il controllo, perdono il potere, se perdono il potere il sistema crolla e il loro ruolo non ha più ragione d’esistere. Ecco perché chi crede nella Libertà, nei Diritti e nell’Uguaglianza, aborra totalmente il sistema degli ordini.
DG85.it così come DG Network e tutte le Testate e i Magazine che collaborano con noi, credono in un Giornalismo Libero ed Indipendente, senza Etichette, senza Padroni, senza filtri né censure. Il nostro Editore è il Cittadino, la Persona che ci legge e ascolta ogni giorno. Siamo contrari a logiche marchettare, a copia-incolla, a redazioni che si limitano a riportare quanto scritto da altri su di un comunicato stampa. Il nostro Giornalismo rappresenta oggi un baluardo di Libertà, l’antidoto più efficace, al pensiero unico dominante.
⬇️ Condividi ⬇️
⬇️ Leggi Anche ⬇️